Fare e bere vino a Milano non è mai stato così a chilometro zero. Cantina Urbana, la prima realtà vinicola italiana aperta in un contesto metropolitano e fondata a Milano nel 2018, si prepara infatti a incrementare la propria presenza nel capoluogo lombardo con due nuove aperture, a cui con ogni probabilità ne farà seguito una terza entro la fine dell’anno.
Le due imminenti aperture andranno a coprire i quartieri di Porta Romana (Rivendita Porta Romana), il cui opening è previsto il 18 febbraio, e De Angeli (Rivendita Ravizza), aggiungendosi così alla sede primaria, quella sui Navigli, e più precisamente in via Ascanio Sforza 87, dove, oltre all’attività di somministrazione, avviene appunto anche la produzione vinicola che serve gli altri locali. L’obiettivo, come raccontato a Pambianco Wine&Food dal fondatore Michele Rimpici, è quello di riuscire a presidiare grossomodo tutta la città di Milano aprendo nei principali quartieri, e proprio per questo arriverà anche la quarta rivendita entro la fine dell’anno. Ogni locale sarà poi caratterizzato da una propria riserva, che invecchierà nelle barrique collocate direttamente in loco.
“La mia idea è quella di veicolare un concetto di vino che sia democratico”, spiega il founder, che all’interno delle rivendite ha voluto riportare il concetto delle cicchetterie veneziane. “Producendo in loco il nostro prodotto, abbiamo un forte rapporto qualità-prezzo, inoltre essendo giovani non abbiamo ancora grandi invecchiamenti e quindi i nostri vini risultano di più facile approccio, soprattutto per chi non è particolarmente esperto e si vuole avvicinare a questo mondo. In questo senso, disponendo della cantina in città possiamo collegare le diverse esperienze, dall’assaggio del vino al processo produttivo”.
Per quanto riguarda l’espansione fuori dalla cerchia milanese, “credo che si potrebbe andare in altre città – spiega Rimpici -, ma la forza sta nel portare sia la parte di produzione sia le rivendite. Pertanto bisogna trovare città che giustifichino l’impegno sia della produzione che dei punti vendita”. L’estero “sicuramente è nei progetti, anche se ora lo sviluppo è complicato a causa del Covid”.
Nel 2021 Cantina Urbana ha realizzato un fatturato in rialzo del 45% sull’anno precedente, superando quota 650mila euro, di cui quasi il 50% generati dai progetti b2b (ristoranti e piattaforme online) e dall’e-commerce, mentre il resto è rappresentato dal winebar. Lo scorso anno, inoltre, la cantina ha realizzato oltre 900 visite con degustazione, di cui la metà con stranieri, un elemento su cui la realtà milanese spinge particolarmente. Per l’anno in corso, l’azienda stima che le rivendite possano realizzare ricavi nella forchetta dei 400-500mila euro e che la cantina cresca all’incirca del 30 per cento.