La vendemmia 2021 di Cantina Tramin “è stata fortemente influenzata dal maltempo ma solo per la quantità del raccolto, che è stato inferiore del 5-10 per cento, ma vi è nulla da eccepire invece sulla qualità, che è stata alta”. Così Willi Stürz, direttore tecnico della società di Termeno (Bz), ha fotografato lo stato dell’arte di una realtà da 270 ettari per 300 soci in grado di garantire una produzione da 1,8 milioni di bottiglie, “il 20% delle quali di rosso”, per un fatturato che “a chiusura di bilancio, avvenuta nel mese di agosto, è stato di circa 14,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto fatto l’anno scorso”.
Delle 35 etichette imbottigliate, “il 35% viene venduto sul mercato locale, il 40% sul territorio italiano, soprattutto al Nord e sorprendentemente a Palermo, il restante 25% invece è destinato all’esportazione, con Germania, Stati Uniti, Russia, Olanda e Svizzera quali mercati di riferimento”, ha continuato Stürz.
Fondata nel 1898 da un piccolo progetto avviato da Christian Schrott, parroco di Termeno e deputato al Parlamento Austriaco, per garantire sussistenza e un futuro ai viticoltori di montagna, Cantina Tramin, considerata tra le più importanti espressioni del Gewürztraminer, da allora ha sempre guardato avanti pur tuttavia mantenendo al centro della propria attenzione i propri soci, che in piena tradizione alto atesina hanno una proprietà media al di sotto dell’ettaro, “ma che proprio per questa loro caratteristica, sono preziosi, perché in grado di agire per tempo e molto velocemente, soprattutto in situazione di emergenza maltempo, garantendo così interventi dinamici su tutta la superficie a disposizione”. Interventi e conduzioni, ha sottolineato lo stesso Stürz, “sono sostenuti da una continua collaborazione centrale, dove i nostri team di agronomi non solo eseguono opere di controllo ma, soprattutto, anche di formazione”.