Un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro per rafforzare la capacità produttiva, soprattutto in fase di imbottigliamento, raggiungendo un potenziale di 80 milioni di bottiglie l’anno. Annunciando questi numeri, Cantina di Soave ha inaugurato, con il plauso delle istituzioni venete e nazionali, la nuova sede in Viale della Vittoria, 35mila mq coperti su una superficie complessiva di 11 ettari, nel territorio comunale di Soave (Verona).
Gli interventi qualificanti sono l’ampliamento dell’area di vinificazione e stoccaggio, portata ad una capacità totale 1,6 milioni di ettolitri, e la realizzazione di un’area di affinamento automatizzato su una superficie di 4mila metri quadrati, ma soprattutto le due nuove linee di imbottigliamento completamente automatizzate che mettono a disposizione della Cantina di Soave un potenziale di 80 milioni di bottiglie l’anno. Se si considera che l’impianto esistente consentiva di gestire circa 30 milioni di bottiglie l’anno (il 20% del vino prodotto), la rinnovata struttura cambia completamente le carte in tavola.
Da Soave confermano che le due nuove linee permetteranno di andare a imbottigliare oltre il 50% del vino prodotto con le uve conferite dai 2.300 soci. La visione in termini di sviluppo commerciale è facilmente leggibile: se l’imbottigliato rappresentava il 20% della capacità di vinificazione e però valeva la metà dei ricavi, che stando all’ultimo bilancio hanno superato i 140 milioni di euro, è evidente che quasi triplicando il numero di bottiglie a disposizione la crescita in valore potrà essere significativa.
Dall’azienda confermano che quelle 28mila bottiglie all’ora che il nuovo impianto è in grado di “sfornare” in piena autonomia e migliorando il packaging – si parla di automazione spinta – sono una solida testa d’ariete per giocare da protagonisti, soprattutto sui mercati internazionali.
Nell’ultimo ventennio Cantina di Soave è stata infatti impegnata in un processo di accorpamento di altre cantine cooperative del territorio, passando da 1.000 a circa 2.300 soci che conferiscono uve di proprietà da circa 6.500 ettari vitati.
“È un’evoluzione instancabile e continua – dichiara il direttore generale Bruno Trentini – sempre nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. L’innovazione è essenziale per la valorizzazione delle denominazioni e il rafforzamento del brand. Questa evoluzione ci ha portato il riconoscimento di Italian wine producer of the year allo storico concorso International Wine & Spirits Competition”.
Attualmente, con i 30 milioni di bottiglie e 13 linee-prodotto, Cantina di Soave esporta meno del 40% in più di 60 Paesi. La traiettoria, dunque, sembra tracciata.
Giambattista Marchetto