Campari Group chiude il primo trimestre in crescita a doppia cifra e vede il 2022 come un anno di “normalizzazione”. I tre mesi appena chiusi hanno infatti registrato ricavi per 534,8 milioni di euro, in rialzo del 34,4% (a livello organico: +29,4% sul 2021 e +43,7% sul 2019). Una performance resa possibile grazie “allo slancio e all’ottima salute dei brand – come si legge nella nota ufficiale – nonché alla forte ripresa del canale on-premise in Europa, a beneficio in particolare del portafoglio ad alta marginalità degli aperitivi, amplificato anche da una base di confronto favorevole e da un effetto phasing”.
Considerando i singoli brand, infatti, Aperol ha segnato un +71,9%, complice la forte crescita nei mercati chiave come Italia (+101,4%), Germania (+79,2%), Stati Uniti (+51,2%) e Francia (+79,5 per cento); così come Campari ha registrato un +56,6%, frutto di un andamento positivo “amplificato dall’effetto phasing in vista di un consistente riposizionamento di prezzo in Europa”.
Gli altri indicatori vedono l’ebit rettificato a 114,3 milioni (+66,8%), l’ebitda rettificato a 134,7 milioni (+53,7%) e l’utile prima delle imposte pari a 107 milioni (+65,1 per cento).
“Nel complesso abbiamo registrato un inizio d’anno molto sostenuto, con andamento molto positivo del business e forte ripresa del canale on-premise in Europa”, commenta il CEO Bob Kunze-Concewitz. “La performance positiva è stata amplificata anche dall’effetto phasing e da basi di confronto favorevoli in un trimestre a bassa stagionalità”.
Riguardo alle prospettive per il resto del 2022, “rimaniamo fiduciosi rispetto alle dinamiche positive del business per i nostri principali brand e mercati”, prosegue il manager. Contestualmente, “la nostra performance complessivamente rifletterà gli effetti di una graduale normalizzazione degli ordini di vendita dovuta al phasing, delle diverse basi di confronto nel corso dell’anno e del conflitto in Ucraina”.
Allo stesso tempo, “la volatilità e l’incertezza permangono a causa della pandemia e delle tensioni geopolitiche in corso. Confermiamo la nostra guidance di margine ebit stabile sulle vendite nette nel 2022 a livello organico, mentre faremo leva su adeguati aumenti di prezzo così come su un favorevole mix delle vendite per mitigare l’atteso intensificarsi delle pressioni inflazionistiche sui costi dei materiali”.