Il cda di Campari Group ha approvato il bilancio 2017, esercizio concluso con un fatturato di 1,82 miliardi e in aumento del 5,2% anno su anno (+6,3% la crescita organica), mentre l’utile netto risulta più che raddoppiato (+114%) a 356 milioni di euro. La marginalità calcolata in ebitda sale del 21,3% per un valore di 451,4 milioni di euro, sfiorando il 25% sul giro d’affari consolidato. Il debito finanziario netto è di 981,5 milioni, escludendo i proventi dalla cessione del business Lemonsoda, al netto dell’acquisizione di Bisquit, entrambe perfezionate a gennaio 2018. Il dividendo annuale proposto ai soci per l’esercizio 2017 è in aumento del +11,1%, pari a 5 centesimi di euro per azione.
A far da traino sono stati i brand a priorità globale e regionale nei principali mercati chiave. In particolare, le vendite nell’area Americhe (43,7% del totale) hanno registrato una variazione complessiva in positivo del 9,3% e negli Stati Uniti, il mercato principale in termini di vendite (25,5% del totale), la crescita è stata del 3,4% grazie ai marchi Wild Turkey, Espolòn e Cabo Wabo, ai rum giamaicani e a Grand Marnier, oltre alla continua crescita a doppia cifra di Aperol e Campari negli aperitivi, ma sul risultato Usa ha pesato la performance negativa di Skyy. L’Italia sale del 2% grazie agli aperitivi a marchio Aperol, Campari e Crodino, compensando la leggera debolezza di Campari Soda. Le vendite in Germania (8,7% del totale) sono risultate in flessione (-2,6%), per effetto delle condizioni climatiche sfavorevoli durante l’estate, con una riduzione dei prodotti a bassa marginalità quali Cinzano sparkling wine e vermouth, oltre agli agency brand, mentre Aperol sale a doppia cifra anche in territorio tedesco (+11,5%).
“Guardando al 2018 – ha affermato Bob Kunze-Concewitz, CEO di Campari – le nostre prospettive rimangono sostanzialmente bilanciate, in un contesto macroeconomico incerto per quanto riguarda talune economie emergenti”. I marchi a priorità globale e regionale ad alta marginalità dovrebbero mantenere un trend sovra performante. Inoltre, per incrementare l’efficienza a livello operativo in alcuni mercati chiave, Campari ha previsto il trasferimento della sede americana da San Francisco a New York e l’ottimizzazione delle attività produttive in Brasile.