Primo semestre in crescita per Caffè Vergnano che archivia il periodo registrando una crescita del 9% “in linea con le aspettative”, come spiegato dalla CEO Carolina Vergnano. “Tutti i settori sono positivi e la crescita è trainata in particolar modo dal settore Horeca con un +16% di fatturato. A livello di Gross Profit la crescita verso l’anno precedente è superiore al fatturato (+11%), dimostrando l’inversione di tendenza verso la chiusura dell’anno precedente”.
Nel 2023 proseguono inoltre gli investimenti straordinari, indirizzati, tra gli altri, alla realizzazione del nuovo magazzino di quattromila metri quadrati a Valfenera (To), finalizzato nell’ultimo trimestre del 2022, e all’impianto di pannelli solari, operativo da maggio, sul tetto di uno degli stabilimenti del sito di Produzione di Santena (To). L’installazione permetterà a Caffè Vergnano di essere autonomo nel fabbisogno al 17-20 per cento.
Un 2023 che prosegue quindi sulla scia di un 2022 chiuso con ricavi netti pari a 97,53 milioni di euro, in crescita sugli 89 milioni del 2021 in primis grazie all’Horeca, complice anche l’eliminazione delle restrizioni attivate durante la pandemia, e l’estero, supportato dalla partnership con Coca-Cola. Attualmente, la torrefazione fondata nel 1882 è presente in 90 Paesi, di cui 17 sono mercati di Coca-Cola. Nel periodo l’ebitda si è ridotto a quota 4,3 milioni dai 9,5 del 2021. Nell’anno, Caffè Vergnano ha registrato una perdita di 425,4 mila euro, contro l’utile di 3,5 milioni dell’esercizio precedente.
“Nonostante il forte aumento delle materie prime e dell’energia avuti nel 2022 – fa sapere l’azienda – la società ha deciso di non ribaltare per intero gli aumenti dei prezzi sui clienti, al fine di ridurre al minimo l’impatto sul bilancio del consumatore finale”.