Sono giorni inarrestabili per Caffè Mauro. La torrefazione calabrese, che solo pochi giorni fa ha rilevato la messinese Caffè Latella, è entrata ora a far parte del Gruppo Gimoka, tra le principali torrefazioni in Italia con un fatturato registrato nel 2021 di circa 120 milioni di euro. Caffè Mauro, nel pre-Covid, contava invece su un giro d’affari di circa 20 milioni di euro, di cui oltre la metà generata dall’estero grazie alle esportazioni in oltre 60 Paesi. Nell’ambito di questa aggregazione industriale, la Holding Capua Investments, che nel 2009 aveva rilevato Caffè Mauro, avrà una quota azionaria di minoranza di Gruppo Gimoka*.
L’obiettivo, si legge in una nota, è di “creare nuove sinergie e porre le due realtà imprenditoriali nelle migliori condizioni per affrontare la nuova fase del proprio percorso di consolidamento e crescita”. Da un lato, Gruppo Gimoka arricchisce e completa il proprio portfolio di marchi con un brand come Caffè Mauro. Dall’altro, la torrefazione calabrese potrà rafforzare e consolidare la propria presenza nei mercati di riferimento.
“Questo accordo si inserisce nella più ampia strategia del gruppo che mira a raggiungere il consumatore finale in un’ottica di espansione della filiera produttiva”, ha dichiarato Ivan Padelli, presidente di Gruppo Gimoka. “Le nostre competenze e la nostra dimensione, unite al patrimonio di esperienze di qualità di Caffè Mauro, possono portare valore aggiunto e supportare la ripresa del settore, consolidando ed espandendo il nostro posizionamento”.
Con Fabrizio Capua, presidente e amministratore delegato di Caffè Mauro, “il nostro Gruppo – prosegue Padelli – ha deciso di intraprendere con entusiasmo questo percorso insieme, nel pieno rispetto della tradizione e dei valori che ci hanno da sempre contraddistinto e per i quali sia Gruppo Gimoka sia Caffè Mauro sono riconosciuti ambasciatori del made in Italy”.
Nel segno della continuità, Capua rimarrà presidente del consiglio di amministrazione di Caffè Mauro e contestualmente entrerà nel cda di Gruppo Gimoka.
Un’operazione che, in ordine di tempo, segue altri accordi degni di nota, tra i quali il passaggio di Caffè Molinari sotto il controllo del Gruppo Tchibo e di Caffè Corsini nelle mani della tedesca Melitta, oppure ancora l’acquisizione da parte di Coca-Cola Hbc del 30% di Caffè Vergnano, l’ingresso di Torrefazione Moka Sir’s Spa in Diemme Industria Caffè Torrefatti Spa e di Caffè Bonomi in Caffè Musetti, e infine l’acquisto della maggioranza del capitale di Ekaf per mano di Dea Capital.
*Notizia modificata il 24 maggio alle ore 14.30