L’ingresso di Italmobiliare ha impresso ulteriore accelerazione ai conti di Caffè Borbone, che ha archiviato il 2018 con un trionfale +45% di ricavi, portando il fatturato a quota 138 milioni di euro. Altrettanto significativo il dato anticipato a Pambianco Wine&Food dal fondatore, presidente e azionista di minoranza dell’azienda, Massimo Renda, che indica nel +30% il ritmo del primo quarter 2019. “E ora ci aspettiamo molto dalla campagna pubblicitaria televisiva lanciata il 5 aprile con Gerry Scotti come testimonial”, afferma Renda.
Le crescite high double digit del resto fanno parte della storia del marchio di proprietà di Aromatika, società acquisita al 60% da Italmobiliare lo scorso aprile, perché la progressione media degli ultimi anni si è aggirata sul 40% annuo. “Siamo leader nel monoporzionato, dalle cialde alle capsule, con 1,4 miliardi di monodosi prodotte nel corso dell’ultimo anno tra i diversi sistemi. Siamo inoltre leader nel retail specializzato e nelle vendite online: su Amazon, per esempio, non abbiamo rivali”, precisa Renda.
In prospettiva, Caffè Borbone si aspetta una crescita consistente nella grande distribuzione perché, afferma il presidente, “la nostra forza nel caffè monoporzionato ci permetterà di conquistare ulteriore forza, visto che la gdo inizia a scoprirlo ora”. L’export intanto ha raggiunto il 10% dell’incidenza sul fatturato totale senza particolari spinte, vista l’accelerazione già in corso nel mercato interno. Azioni mirate saranno lanciate quest’anno in Europa, a partire da Germania e Francia dove stanno per essere avviati nuovi canali distributivi importanti, e negli Stati Uniti, dove Borbone opera con una filiale basata in New Jersey. Gli obiettivi sono stati fissati: “Arriveremo al 30% del fatturato estero nell’arco di due/tre anni, pur crescendo di fatturato anche in Italia”, promette Renda.
L’ingresso di Italmobiliare alla fine è risultato importante soprattutto da un punto di vista organizzativo. “Avevamo bisogno di strutturarci per stare al passo con una crescita così importante, poiché mi ero reso conto di essere diventato il collo di bottiglia della crescita aziendale. Sono assolutamente contento della scelta fatta. Ora la strategia a medio termine si basa sull’internazionalizzazione e sulla conversione al compostabile dell’intera gamma di prodotto senza però perdere di vista l’aspetto della qualità, perché il problema principale è quello di realizzare un prodotto totalmente compostabile e ugualmente buono”. Intanto aumenta il numero degli addetti, giunto a quota 200 con ulteriori assunzioni in corso.