Può bastare un negozio a Londra per dare a un format la dimensione internazionale. A confermare la forza della capitale britannica in termini di retail è la vicenda di Brutti & Boni, idea dell’imprenditore pratese del tessile Luca Bellandi, che nel settembre 2014 aprì una formula innovativa e originale di bar con ristorazione easy nel quartiere di Kensington. Tre anni dopo, il brand è pronto a sbarcare in Cina per effetto di un accordo con tre partner cinesi, due provenienti dal retail/real estate e uno del tessile, con cui Bellandi ha dato vita alla newco Brutti & Boni Hong Kong, di cui possiede il 45% delle quote societarie e che gestirà la licenza del marchio per Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan. L’obiettivo dei partner è arrivare a trecento punti vendita nei prossimi cinque anni.
“L’accordo è stato raggiunto a dicembre. In questi mesi stiamo lavorando per metterlo in pratica e a settembre andremo a selezionare i fornitori chiave per i locali in Cina. Le prime aperture, nel 2018, dovrebbero essere focalizzate su Pechino e Shanghai, con l’ipotesi aggiuntiva di Nanchino in quanto città originaria di uno dei partner”, spiega a Pambianco Wine l’imprenditore pratese, già attivo nella ristorazione con il ristorante stellato Ora d’Aria nel cuore di Firenze, a due passi dagli Uffizi e dal ponte Vecchio, nelle cui cucine opera lo chef Marco Stabile. Nella Greater China, Brutti & Boni partirà con tre locali di proprietà per poi svilupparsi in chiave franchising.
Bellandi è inoltre in trattativa con un gruppo degli Emirati Arabi per creare le condizioni di una seconda partnership mirata allo sviluppo nei Paesi del Golfo. “Spero che la cosa si concretizzi. In ogni caso, il mondo è grande e pensiamo che un indomani la stessa operazione possa essere ripetuta negli Stati Uniti, in America Latina e nelle altre zone dell’area Asia Pacific” commenta l’imprenditore. Ci sarebbe anche da rafforzare Londra, dove Bellandi avrebbe voluto aprire un secondo punto vendita di Brutti & Boni, ma è stato frenato dagli alti costi delle location perché è vero che Londra offre tanta visibilità, ma richiede investimenti altrettanto elevati e andare a break even non è poi semplice.
Quanto all’Italia, Bellandi più che a riproporre il format Brutti & Boni pensa ad estendere l’esperienza gourmet di Ora d’Aria con declinazione tapas, rendendo replicabile e accessibile la cucina di Marco Stabile sulla scia del successo ottenuto a Firenze con la formula lunch. “Milano sarebbe la città più giusta per una formula di questo tipo, ma penso che prima testeremo il nostro Minuto d’Aria sulle rive dell’Arno”, conclude l’imprenditore.