Più di così, Massimo Bottura non avrebbe potuto fare. Il punteggio di 20 su 20 è il massimo dei voti possibili, ed è la prima volta nella storia che la guida de L’Espresso, presentata stamane a Firenze, concede questo merito. L’edizione 2016 della guida decreta non solo il trionfo del cuoco modenese e della sua Osteria Francescana, che punta al primato mondiale tra gli chef (in attesa del World Best 50, che si terrà a giugno), ma anche l’ascesa all’Olimpo delle cucine di un altro chef tristellato, Enrico Crippa (Piazza Duomo, Alba), che sale a 19,75, ovvero il voto che spettava a Bottura prima di quest’ulteriore promozione. Il terzo gradino del podio è occupato da tre chef, tutti confermati con il punteggio di 19,50: Massimiliano Alajmo (Le Calandre, Rubàno), Heinz Beck (La Pergola, Roma) e Niko Romito (Casadonna-Reale, Castel di Sangro). Tra le promozioni a 18,50 si segnalano quelle di Emanuele Scarello (Agli Amici, Udine) e Francesco Sposito (Taverna Estia, Brusciano). In tutto sono 34 i ristoranti con “tre cappelli”, sette in più rispetto allo scorso anno.
Sempre oggi è stata presentata la guida Vini d’Italia che vede il trionfo, anche in questo caso con il massimo dei voti, del Barolo 2011 di Bartolo Mascarello, che precede di mezzo voto altri tre grandi rossi piemontesi: il Barbaresco Pajè Vecchie Viti 2010 di Roagna, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Giuseppe Mascarello e il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno.