Tra le holding della birra è scattata la corsa per l’acquisizione dei nuovi fenomeni: i produttori di birre artigianali. Mentre i marchi affermati (Heineken, Coors, Miller) continuano a perdere quote di mercato e interesse da parte dei millennials, consumatori del presente e soprattutto del futuro, un report della Brewer’s Association, l’associazione che riunisce i produttori del settore, mostra un incremento produttivo pari al 16% in quantità nel comparto degli artigiani. Negli Usa, sostiene il report, operano circa 700 microbirrifici, che hanno comunque raggiunto dimensioni ragguardevoli e soprattutto valutazioni di mercato inimmaginabili all’epoca della loro fondazione. Una conferma arriva da Heineken International. La società olandese ha annunciato in settimana l’acquisizione del 50% di Lagunitas Brewing Co, sesto operatore statunitense del comparto craft brewery, per una cifra stimata attorno a un miliardo di dollari. La birra artigianale, secondo la stampa nordamericana, si pone come una “terza via” rispetto alla birra tradizionale, considerata prodotto tipicamente maschile, e il vino, preferito dalle donne. Assume la connotazione di prodotto tipico di un luogo specifico e si abbina a determinati cibi più di una comune birra industriale. Infine, la birra artigianale è un prodotto che attrae un consumatore in grado di spendere cifre superiori alla media. Si stima, non a caso, che il 15% dei consumi dipenda da donne in età compresa tra 21 e 34 anni.