“Stiamo facendo tante cose per preparare il futuro”. Sono queste le parole con cui Giampiero Bertolini, AD di Biondi–Santi, spiega i nuovi progetti della cantina di Montalcino. In orbita al gruppo Epi, che negli scorsi mesi ha inoltre rilevato la tenuta Isole e Olena nel Chanti Classico, Biondi-Santi ha nei propri piani la costruzione di una nuova cantina e di una foresteria. La prima sarà adiacente all’attuale di Tenuta Greppo, sede storica dell’azienda, e si svilupperà su tre livelli tutti sotto terra, così da sfruttare la gravità. Con la nuova cantina che dovrebbe vedere la luce tra il 2026 e 2027, la vecchia, ovvero l’attualmente esistente, sarà dedicata a riserve e Brunello.
La foresteria, invece, prenderà casa all’interno della Leopoldina, edificio immerso tra i vigneti di Tenuta Greppo, e sarà costituita da un livello dedicato alle degustazioni, con annessa cucina, e due junior suite. Qui verranno ospitati solamente gli ospiti privati dell’azienda (per esempio importatori e collezionisti) e l’apertura dovrebbe avvenire nel giro di un paio d’anni. L’azienda, come specificato da Bertolini, non ha infatti intenzione di aprire le proprie porte al pubblico.
Il cammino verso il futuro di Biondi-Santi passa anche per la vigna, per la quale la sfida è riuscire a gestire gli effetti del global warming, al fine di mantenere la coerenza dello stile dei vini Biondi-Santi, e quindi freschezza, moderata gradazione alcolica e buona acidità.
Ed ecco quindi che l’azienda ha sviluppato un approccio vitivinicolo incentrato su quattro pilastri: viticoltura rigenerativa, con una gestione volta ad accrescere la sostanza organica del suolo e la vita microbiologica tra le radici; parcellizzazione, per conoscere meglio il carattere distintivo del vino che deriva da ogni singola parcella e agire di conseguenza; gestione del global warming, per esempio tramite un impianto innovativo – disegnato appositamente per Biondi-Santi – che permette alla vite di crescere a forma di V e di beneficiare di un ambiente protetto, ombrato e ricco d’aria; e infine una nuova selezione massale, che prevede l’individuazione di alcune piante madri quali progenitrici del materiale per l’impianto dei nuovi vigneti.
Ma non solo. L’innovazione passa anche per la comunicazione, ed ecco che nel 2022 l’azienda ha lanciato La Voce di Biondi-Santi, un salotto-audio che, ogni anno, si propone di esplorare un tema rilevante per l’azienda. Si parte quindi con un audiolibro accompagnato da alcuni podcast, dove il direttore tecnico Federico Radi spiega i vini dell’anno e Giampiero Bertolini, con alcuni celebri ospiti, parla del tema scelto. I podcast, tra l’altro, saranno accessibili direttamente dalle bottiglie di Brunello e Riserva tramite il Qr code riportato sul prooftag che sigilla la capsula del vino.
Il tutto sposa la filosofia che l’azienda ha abbracciato sotto la nuova proprietà: fare evoluzione e non rivoluzione. Un processo che, puntando a premiumness e riconoscibilità, ha già portato l’azienda ad incrementare i propri prezzi del 70% nel giro di tre anni.