“Non potevamo spingere più di quello che abbiamo fatto, per limiti di struttura e una cassa non infinita”. Francesco Giontella, eCommerce manager & head of digital in Bernabei, parte da una considerazione realistica per raccontare – sembra un paradosso – una crescita del 162% nel 2020, da 9,9 milioni a oltre 26 milioni di ricavi nel preconsuntivo.
“Avremmo potuto triplicare il fatturato senza sforzo e pure di più”, chiarisce il manager. “Solo a dicembre, un mese d’oro, abbiamo perso almeno 2 milioni di ordini. Non riuscivamo a sostenere le richieste che entravano mantenendo tutta la gestione internalizzata. Perché se ti appoggi alla logistica esterna magari hai un po’ di flessibilità, ma per garantire il servizio Run con consegna in giornata a Roma e Milano non potevamo ampliare le consegne. Io ho sempre gli stessi metri quadrati di magazzino e non posso traslocare solo per far fronte ai picchi. C’è stato un momento in cui abbiamo dovuto spegnere gli sconti, perché non avevamo previsto di continuare a consegnare senza interruzioni anche dopo Natale”.
Da qui la consapevolezza delle opportunità che potrebbe offrire una apertura del capitale. “Siamo arrivati a gennaio e il trend non si è fermato, per cui se non facciamo alcun investimento è prevedibile una crescita del 50% nel 2021. Però nel 2020 abbiamo perso troppe occasioni che potevamo cogliere e quindi abbiamo deciso di sederci al tavolo con alcuni potenziali investitori”, anticipa Giontella.
Da Bernabei dichiarano esplicitamente di non avere intenti speculativi, anzi di esser interessati a un partner prettamente finanziario che supporti una strategia di crescita già definita. “Questo sarà il nostro primo round di finanziamento con apertura del capitale. Non abbiamo nessuna intenzione di vendere ora e dunque cerchiamo un investitore puro con una strategia di lungo termine, interessato a una quota minoritaria rispetto all’equity totale”. Ecco che il gruppo romano punta a investire per potenziare il servizio Run (che si estenderà oltre Roma e Milano), le tecnologie e la app in particolare, ma anche lo sviluppo dei brand in private label che portano ad alzare i margini.
di Giambattista Marchetto