Nozze rinviate, fatturati azzerati per il banqueting. Secondo le stime di Assoeventi-Confindustria, sono ben 17mila i matrimoni annullati tra marzo e aprile e altri 50 mila sono in forse per maggio e giugno. Ciò significa una perdita calcolata in circa 26 miliardi e che colpisce anche l’industria della ristorazione e del catering. Quest’ultimo, peraltro, non ha a disposizione business alternativi e ha di conseguenza visto svanire non solo il giro d’affari da qui all’estate, ma con buona probabilità anche ogni contratto in essere per la seconda parte dell’anno.
“In questo momento – racconta a Pambianco Wine&Food Roberto Ottaviani, a capo del gruppo Relais Le Jardin, leader italiano del banqueting – stiamo spostando al 2021 gli eventi previsti da settembre in poi. Le richieste riguardano soprattutto i matrimoni di clientela internazionale, perché i partecipanti non sono certi di poter raggiungere l’Italia in aereo. Le conseguenze sono economiche e occupazionali: ho 380 dipendenti aggregati e li ho dovuti mettere tutti in cassa integrazione. Quel che fa più male è la prospettiva: nei prossimi dodici mesi non potremo di certo mantenere l’attuale livello occupazionale”.
A preoccupare Ottaviani sono non tanto i matrimoni e le altre cerimonie private, che in questi giorni vengono ricalendarizzate – non senza difficoltà – per il 2021, quanto la parte di business legata al mondo corporate ovvero i congressi e gli eventi aziendali. “I matrimoni si spostano ma non si cancellano, e sono certo che saranno i primi eventi a ripartire. Ma se un’azienda invia i propri collaboratori a una convention, qualora si dovessero verificare dei casi di contagio, c’è anche una questione di responsabilità legale. Di conseguenza, per ricalendarizzare gli eventi già programmati, attualmente non se ne parla prima di gennaio/febbraio 2021. Con tutta l’incertezza aggiuntiva di capire come si dovrà effettuare, in simili occasioni, il servizio food&beverage”.
Nel caso di Le Jardin, è venuto meno anche il canale aviation, dove operava come fornitore di business class per Alitalia ed altre compagnie. “Il business si è ridotto ai pochi voli di rientro degli italiani rimasti all’estero, e limitatamente per l’equipaggio perché ai passeggeri non possono più essere serviti i pasti. Si stanno aprendo alcuni spiragli a partire da luglio, ma non sappiamo ad ora come saranno alloggiati i passeggeri”.
Per il banqueting, conclude Ottaviani, si aprono scenari di aggregazione anti-crisi. “Aziende più piccole, legate a determinati territori, entreranno a far parte di gruppi più strutturati e in grado di affrontare le spese di marketing, comunicazione e razionalizzazione organizzativa che saranno necessarie al momento della ripartenza. Il problema è capire come e quando si riparte. Il progetto di Relais Le Jardin, basato proprio sull’accorpamento di realtà locali ed eccellenti, ha anticipato i tempi e continuerà nel tempo. Saranno le grandi aziende a sopravvivere e noi siamo ben pronti ad accogliere nuovi ingressi, nella logica di fare squadra”.