Alma, la scuola internazionale di cucina italiana nata nel 2004 a Colorno e fino al 2017 guidata da Gualtiero Marchesi, si prepara a sbarcare sui mercati esteri. In primavera, aprirà infatti a Bangkok la prima accademia oltreconfine, grazie a una joint venture con la multinazionale Dusit International, una delle principali aziende alberghiere e di sviluppo immobiliare della Tailandia.
Il progetto, dal nome The Food School, occupa 3.200 metri quadrati di spazio progettato su tre piani nel nuovo Creative & Startup Village nel quartiere Sam Yan della Capitale. I partner azionari nello sviluppo di oltre 9 milioni di euro includono, oltre a Dusit International e Alma, anche Glowfish Co- Working Space e Allied Metals, uno dei principali fornitori asiatici di cucine professionali e infrastrutture per cucine.
“Siamo convinti che oltre agli 11mila allievi che in questi 18 anni sono usciti da Alma e che per il 37% continuano a lavorare all’estero – ha commentato il presidente di Alma Enzo Malanca – da questa nuova partnership per il progetto The Food School possano essercene altrettanti che a loro volta potranno contribuire alla promozione alla trasmissione del valore che il patrimonio enogastronomico italiano rappresenta in tutto il mondo”.
Dal prossimo autunno si terranno corsi lunghi di cucina e pasticceria per formare cuochi professionisti, mentre ad aprile, Covid permettendo, inizieranno le masterclass e i corsi brevi. A mettere radici a Bangkok saranno due istruttori chef, attualmente in forza a Colorno.
Gli studenti avranno anche accesso alla piattaforma di incubazione imprenditoriale della Food School thailandese, The Test Kitchen, che offrirà strutture per il test e la sperimentazione dei prodotti; servizi di pianificazione aziendale; coaching professionale e tutoraggio di chef locali; e opportunità per ottenere supporto finanziario dagli investitori durante sessioni di pitching appositamente organizzate.
Per Alma, si tratta di un primo passo sui mercati internazionali, accompagnato da un piano di espansione che prevede, nel corso dell’anno, l’apertura di una succursale a Milano, “dove è più facile calamitare aspiranti chef stranieri”, ed entro il 2023 di una scuola in Cina. Paese in cui, ha spiegato Malanca al Sole 24 Ore, “siamo già presenti con un ufficio di rappresentanza a Shanghai e dove collaboriamo con Ice e istituti alberghieri locali”.