Quel che è accaduto in questi giorni a l’Ambasciata di Quistello, l’ormai storico stellato Michelin della bassa mantovana, è qualcosa in più rispetto a un ricambio generazionale. C’è anche un cambio di gestione, che avviene in continuità e senza l’uscita di scena di Romano Tamani, lo chef che ha reso grande il locale definito a suo tempo da Lucio Dalla come “il bar di Guerre Stellari”.
A rilevare il ristorante sono lo chef Matteo Ugolotti, che lo stesso Tamani considerava come il suo allievo prediletto, e l’avvocato milanese Paolo Guaragnella, i quali hanno rilevato la società in liquidazione. Come è avvenuto l’incontro tra i due? A New York, dove Guaragnella, esperto di diritto societario, svolge la sua attività presso la sede newyorkese di Legance, a partire dalla sua apertura nel 2018. E dove Ugolotti prestava servizio come capo della cucina centrale di Dr. Smood, catena da 12 locali (6 a Miami ed 6 a Manhattan) specializzata in piatti organici e animal free.
È lo stesso chef a raccontare a Pambianco Wine&Food l’operazione che ha determinato il salvataggio dell’Ambasciata. “Mi ero trasferito a New York dopo l’esperienza a Copenaghen con Parma&Pasta, che avevo iniziato dopo aver ceduto la proprietà de I Due Platani a Parma di cui ero stato tra i fondatori. Avevo saputo delle difficoltà in cui si trovava l’Ambasciata, un locale di cui sono innamorato fin quando, a 18 anni, vi misi piede per la prima volta come cliente, per poi tornare come allievo di Romano Tamani. E parlandone a Paolo, ho fatto innamorare anche lui. Così abbiamo rilevato la gestione e io sono tornato a fianco del maestro. Non è un cambio di gestione. Farò l’executive delle ricette di Romano, a cui voglio un gran bene e con il quale ho trascorso diversi anni in cucina. A lui devo tanto e sono ben contento di affiancarlo, permettendogli di continuare di lavorare a casa sua, mettendoci con il tempo qualcosa di mio”.
La nuova gestione de l’Ambasciata specifica inoltre che la precedente ha concluso il proprio operato senza debiti verso terzi.