Il mondo del cioccolato è in lutto per la scomparsa di Anna Majani. La vicepresidente dell’azienda di famiglia, la Majani di Bologna (oggi con sede a Crespellano, nella provincia bolognese) aveva 85 anni. Anna Majani non era solo un’imprenditrice di successo, ma anche la memoria storica di una realtà altrettanto radicata, essendo stata fondata nel 1796 e avendo lanciato nel mercato prodotti iconici come il cremino Fiat e la Scorza.
“Siamo rimasti l’unica azienda da sempre appartenente alla stessa famiglia, siamo sani, lavoriamo con capitale nostro. E siamo certamente corteggiati, molto corteggiati…” disse in un’intervista a Pambianco Wine&Food la signora del cioccolato, anzi la “Signorina” come ci teneva a essere chiamata da tutti. Ma la Majani è sempre rimasta di proprietà della famiglia. Ad amministrarla è il figlio di Anna, Francesco Mezzadri Majani.
La Scorza e il cremino più famoso del mondo potrebbero bastare per lasciare un’impronta indelebile nel panorama del cioccolato, ma non sono gli unici “gioielli” di casa Majani: basti pensare al Tortellino simbolo della gastronomia felsinea trasformato in chiave dessert, alle arance candite ricoperte di cioccolato, fino al più recente uovo Platò, ideato piatto e molto più comodo per gestire le spedizioni. Ma è il cremino Fiat a rappresentare la leggenda più significativa della casa, anche per l’abbinamento con il marchio automobilistico torinese. Nacque infatti nel 1911 su richiesta dell’allora senatore Giovanni Agnelli per celebrare il lancio della Tipo 4, come gentile omaggio per gli acquirenti: chi acquistava un’automobile si trovava, ben posizionata sul sedile del passeggero, una scatola di cremini Fiat prodotti da Majani. “Un giorno a Bologna – ricordava Anna Majani – incontrai l’avvocato Agnelli che mi disse: ma lo sa che uno dei miei dirigenti voleva togliervi l’utilizzo del nome Fiat? Con tutta la buona fama che ci avete dato!”.
“Arrivederci Signorina… rimarrà sempre nei nostri cuori”. Così l’azienda ha salutato, tramite i social, la sua vicepresidente. Tra i ricordi compare quello del sindaco di Bologna, Virginio Merola, dedicato alla “imprenditrice e donna di cultura che tanto ha dato alla nostra città. Il suo impegno e il suo lavoro hanno contribuito a tenere alta la reputazione di Bologna e dell’Italia nel mondo”.