Imola piange il fondatore del ristorante che ha reso celebre la città romagnola nel panorama dell’alta ristorazione. A 85 anni è mancato Gianluigi Morini, fondatore del San Domenico, il più antico ristorante con due stelle Michelin tra quelli in attività. E Morini se n’è andato proprio nell’anno in cui si celebrava il 50° dalla fondazione del locale, la cui apertura risale al 7 marzo del 1970, nella casa in cui proprio Morini era nato.
A fianco di Morini arrivò ben presto Nino Bergese, “il re dei cuochi, il cuoco dei re”, affiancato dai fratelli Valentino e Natale Marcattilii, chef il primo e maitre il secondo, che ne avrebbero portato avanti lo stile e la conduzione fino ai giorni nostri, per poi lasciare il comando delle operazioni in cucina a Massimiliano Mascia, oggi alla guida del ristorante.
Una storia gloriosa e comunque in evoluzione, quella del San Domenico, dove ai piatti diventati celebri nel mondo, come ad esempio l’uovo in raviolo con burro di malga e tartufo, si aggiungono oggi quelli ideati da Mascia. E il nome San Domenico non è rimasto legato solo alla realtà imolese. Per alcuni anni, l’insegna fu protagonista anche a New York.
Il San Domenico è un ristorante che Morini ha voluto indimenticabile con un’accoglienza raffinata e calorosa, un’atmosfera fuori dal tempo tra opere d’arte, argenti e ceramiche rare, una cantina infinita e una brigata d’eccezione.
“Con Morini nasce il ristorante che siamo onorati di portare avanti da 50 anni preservandone l’identità, lo spirito di avanguardia e il sogno di un luogo di condivisione e grande calore, quello di una famiglia che lui stesso ha voluto creare. Era e rimane un amico fraterno”. Così lo hanno ricordato Natale e Valentino Marcattilii, Massimiliano Mascia, Giacomo e tutti i ragazzi del San Domenico.