Una riduzione delle accise da un lato e un sostegno immediato al canale horeca dall’altro. Sono le richieste presentate dal comparto birra al governo, per rilanciare un business che esprime un valore condiviso generato pari a 9 miliardi di euro, di cui 5,7 è legato ai consumi fuori casa. L’appello è stato presentato da AssoBirra in occasione della presentazione dell’Annual Report dell’associazione, che riunisce i produttori italiani del comparto.
Il 2019 si era chiuso in maniera positiva: produzione in aumento del 5%, nono posto in Europa con un’incidenza del 4,5% sul totale realizzato nel continente, 850 strutture produttive (+3,8% rispetto al 2018), record storico per i consumi nel mercato domestico (+2,6% rispetto al 2018) e ulteriore balzo dell’export (+13% i volumi) destinato soprattutto verso i Paesi a forte tradizione birraria. A cominciare dal Regno Unito, che ha assorbito il 46% delle esportazioni totali, precedendo gli Stati Uniti (9,7%) e l’Australia (8%). Poi è arrivata la pandemia, che ha interrotto un percorso ben avviato.
“L’emergenza sanitaria mette a rischio la sopravvivenza di molte realtà e le prospettive di crescita a medio termine dell’Italia e non solo”, ha commentato Michele Cason, presidente di AssoBirra. “Se tale situazione non sarà fronteggiata in tempi rapidi e con misure e strumenti non convenzionali, l’impatto sull’economia sarà rilevante”.
In particolare, l’associazione evidenzia la necessità di potenziare gli incentivi fiscali, a cominciare da una progressiva riduzione delle accise. AssoBirra ricorda come in Italia la birra sia l’unica bevanda da pasto a pagare le accise. Quanto al sostegno all’horeca, si punta a ottenere l’inserimento di un credito di imposta sull’acquisto di birra in fusto. “Una misura a totale beneficio del punto di consumo, migliorando i margini per l’esercente”, ha affermato Alfredo Pratolongo, numero due di AssoBirra con delega alle relazioni istituzionali e alla comunicazione.
Il comparto vanta una lunga serie di investimenti in sostenibilità che hanno permesso alle aziende di raggiungere e superare gli obiettivi di riduzione di acqua (-35%), CO2 (-58%) ed energia (-26%) nel periodo 2010-2019 e il cui raggiungimento era stato previsto entro il 2020.