Il rientro dalle vacanze non frena la ripresa della ristorazione che, a settembre, è l’unico settore merceologico in crescita. Nel periodo, secondo l’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-Ey, prosegue la generale fase di assestamento, con un +1% su settembre 2020, ma ancora in ritardo del -11% se confrontato con lo stesso mese del 2019. In questo contesto, la ristorazione, come anticipato, è l’unico a riportare un segno positivo, pari al 18 per cento, “forte di condizioni climatiche favorevoli e dell’ampliamento di dehor e spazi all’aperto”, come specifica la nota.
Di contro, sono risultati in negativo sia abbigliamento/accessori a -5 per cento, sia il non food a -8 per cento.
“Dal nostro osservatorio si rileva un mese di settembre stabile che indica come la ripresa stia procedendo anche in modo diverso tra le zone del Paese”, afferma Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di Ey in Italia. “Notiamo che Milano cresce di un terzo e le città d’arte, come Roma e Firenze, sono in forte recupero mentre le altre grandi città mostrano un ristagno. Significativa la continua crescita della ristorazione con +18 per cento, segno che c’è la volontà di tornare a condividere momenti conviviali”.
Sull’anno progressivo, è il non food a registrare la migliore performance nei confronti del 2020 (+17%), mentre seguono a distanza la ristorazione (+9%) e abbigliamento/accessori (+3%), per un totale mercato di +7 per cento.
Il divario si amplia ulteriormente se i paragoni si fanno con il 2019. Il progressivo anno sul pre-Covid riporta cali del 38% per la ristorazione, del 32% per abbigliamento/accessori, mentre il non food registra un trend in flessione più limitato a -4 per cento, per un totale mercato di -29 per cento.
“La lettura dei dati di settembre 2021 conferma la lenta ma progressiva ripresa dei consumi – precisa Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – ove il trend degli ultimi quattro mesi dovesse essere confermato anche nel quarto trimestre si potrebbe ipotizzare per il totale anno una crescita sul 2020 intorno al 15% accompagnata, però, da un calo rispetto al 2019 stimabile tra -20 e -25%, segno che i tempi non sono ancora maturi per tornare a una situazione di reale equilibrio”.