“Sveleremo a piccoli passi, entro ottobre e anche grazie ai social network, il programma della seconda edizione di Milano Wine Week”. L’annuncio è stato fatto ieri a Vinitaly da Federico Gordini, organizzatore della manifestazione che ha debuttato lo scorso anno a Milano sotto forma di evento diffuso e che tornerà in scena dal 6 al 13 ottobre.
A Verona, nello spazio polivalente del Padiglione Lombardia presidiato dal Consorzio di tutela del Franciacorta, è andata in scena la seconda preview dopo quella di ProWein, dove Gordini aveva annunciato la partnership con Merano Wine Festival. E ieri al Palaexpo di Verona, sede storica del Padiglione Lombardia, era presente anche Helmut Köcher, patron della manifestazione altoatesina, che ha dato subito concretezza a una di queste novità.
“La nostra idea per Milano Wine Week – ha detto Köcher – è quella di realizzare un focus sulle bollicine, portando avanti un discorso legato non solo alle grandi zone vocate, ma in generale all’espressione completa della spumantizzazione da nord a sud, evidenziando i risultati ottenibili partendo da vitigni autoctoni e da varietà sconosciute, tenendo alta la qualità del prodotto. Per Merano Wine Festival, fare rete con Milano significa svolgere un lavoro al servizio di tutti i produttori italiani di vino”. E Gordini ha aggiunto: “Mi sa che prima o poi dovremo fare qualcosa assieme anche a Merano”.
Un’altra novità annunciata a Vinitaly è l’ingresso di Montelvini tra i “founding supporters” dell’evento in aggiunta ai sette gruppi che avevano aderito all’edizione 2018 ovvero Feudi di San Gregorio, Gruppo Lunelli con Cantine Ferrari,
Zonin1821, Guido Berlucchi, Pasqua Vigneti e Cantine, Santa Margherita Gruppo Vinicolo e il Consorzio di Tutela del Franciacorta.
Alla presentazione di ieri a Verona è intervenuta Silvana Ballotta di Business Strategies, affermando: “Stiamo partendo con l’organizzazione del Wine Business Forum, impostato lo scorso anno come primo think tank del mondo del vino italiano. Abbiamo già inviato i questionari per capire assieme alle aziende quali sono le tematiche di maggior interesse e dai primi segnali sono emersi argomenti come l’enoturismo e le problematiche legate a dazi e dogane”.
Rispetto alla presentazione già fatta a Düsseldorf di Mww 2019, sono stati confermati i 12 wine districts suddivisi per quartiere, ciascuno dei quali sarà caratterizzato dal coinvolgimento di bar, ristoranti e club in apposite serate di eventi b2c, mentre è stata annunciata come novità la realizzazione di dieci punti spot per eventi b2b, ciascuno dei quali ospiterà un grande appuntamento al giorno. Si tratta di: Palazzo Bovara (già headquarter di Mww lo scorso anno), Palazzo Lombardia, Fabbrica del Vapore, Palazzo Giureconsulti, Hotel Principe di Savoia, Borsa Italiana, Terrazza 21, Superstudio, Iulm e Bocconi.
Per la prima volta, inoltre, contestualmente alla Wine Week si svolgeranno dei tour guidati che, dalle Langhe alla Valpolicella, toccando la Lombardia, collegheranno 14 territori entro un raggio di 90 minuti di distanza da Milano, diventando parte di una specifica offerta turistica enogastronomica.
“Pur senza dimenticare che dietro al mondo del vino esistono delle basi tecniche importanti, dalle quali non si può prescindere, è opportuno tuttavia iniziare a costruire un secondo registro comunicativo, di cui Milano può diventare la capitale non solo italiana, ma anche internazionale”, ha affermato Federico Gordini. “In questo momento, infatti, quello che è in grado di offrire la nostra città non si può certo trovare altrove. Qui possiamo davvero puntare ad avere un momento internazionale del mondo del vino poiché Milano è una piattaforma ideale e aperta al coinvolgimento di tutti coloro che hanno voglia di fare sistema”.