Dalla vendemmia 2020 tutti i vini di Genagricola saranno certificati sostenibili e riporteranno la certificazione Sqnpi (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata). Un passaggio che formalizza un metodo di lavoro già messo in atto da tempo dall’azienda, la quale ha chiuso il 2019 con un fatturato complessivo sostanzialmente in linea con il 2018, e quindi oltre i 50 milioni di euro.
Il business di Genagricola, nello specifico, si suddivide tra l’azienda agricola e il vino. Quest’ultimo, di cui sono state prodotte 4 milioni di bottiglie nell’anno passato, rappresenta circa il 30% del fatturato totale di Genagricola che, in Italia, con 790 ettari vitati (in tutto sono 900, gli altri 110 sono in Romania), è il quarto/quinto player per estensione dei terreni vitati ma, ‘appena’, il 90esimo (circa) vendor. Una condizione che, tramite il nuovo corso intrapreso dall’AD Igor Boccardo, “dovrà essere riallineata”.
Il focus per il prossimo futuro sarà quindi incentrato sul vino, come raccontato dallo stesso manager, le cui vendite sono suddivise tra Italia ed estero per, rispettivamente, il 70% e 30% del fatturato. Nel Bel Paese, le vendite sul mercato avvengono per oltre il 90% tramite il HoReCa.