La pasticceria di Olivieri 1882 porta l’azienda vicentina ad archiviare il 2023 con ricavi pari a 3,64 milioni di euro (+32%), di cui il 42% generato dell’estero, e un ebitda a 766mila euro (+62 per cento). Nello specifico delle vendite, a registrare la crescita maggiore sono stati i canali dell’e-commerce (+47%), che conta il 30%, e il settore b2b (principalmente ristoranti e department store) che pesa per il 50% ed ha registrato un aumento del 37 per cento. Sono rimaste invece flat le vendite retail.
Come spiegato a Pambianco Wine&Food da Andrea Olivieri, responsabile commerciale e marketing alla guida dell’azienda insieme al fratello Nicola, AD ed head baker: “risultano in grande crescita il b2b – che porta fatturato estero incrementale – e l’online, dove siamo presenti con siti dedicati a diversi countries: Italia, Stati Uniti, Francia. Su quest’ultimo canale, il nostro cliente storico è fidelizzato con un retention rate superiore al 70 per cento”.
“Veniamo cercati sempre più da clienti di alto profilo con cui collaborare – prosegue Olivieri – sia premium department store (come Rinascente, Kadewe, Gruppo Lvmh) che negozi gourmet di alto livello (come Tin Building New York e Wally’s Beverly Hills). Non ultime le collaborazioni anche con brand fashion come Loro Piana e Roberto Cavalli. Anche Eataly si affida a noi per la loro marca privata, oltre che per i prodotti a nostro marchio”.
Considerando la gamma di prodotti venduti dalla pasticceria artigianale specializzata nella produzione di lievitati, i panettoni rimangono in vetta alle vendite proponendo 30 diversi gusti: il classico, che ricopre il 70% delle vendite in Italia e il 50% di quelle negli Stati Uniti; seguono i tre cioccolati e albicocca e caramello salato; e infine quello quello al limoncello che, pur essendo il meno venduto in Italia, negli Stati Uniti ha il primato in classifica.
“C’è un ritorno alla ricerca del gusto semplice – spiega Olivieri – e un incremento del peso delle vendite del panettone classico e di gusti storici (tre cioccolati, albicocca e caramello salato, pera e cioccolato) a discapito di gusti molto particolari inseriti negli anni (per esempio sesamo nero e limone, marron glacé). I clienti hanno un grande tasso di fedeltà sui nostri prodotti ma tendono a provare meno i gusti distanti dalla tradizione”.
Guardando alle prospettive future, l’azienda basata ad Arzignano (Vicenza) dove, oltre al sito produttivo, ci sono un negozio, una caffetteria e un laboratorio, stima una crescita nelle vendite e-commerce in Usa, Francia e Germania, e nel settore b2b grazie ai nuovi department store e alle nuove collaborazioni, come quella con Rinascente. “Mantenere l’artigianalità nel concetto, nello sviluppo, nella strategia, e rendere tecnologiche le parti del processo senza incidere sul risultato”. Questo è la principale sfida per la realtà veneta, che, per l’anno fiscale in corso, Olivieri 1882 stima ricavi per 4,7 milioni di euro.