Il ping pong tra Cina e Unione Europea sulla questione dazi antidumping continua. Il Ministero del Commercio cinese ha annunciato che, a partire da venerdì 11 ottobre 2024, gli importatori cinesi di acquaviti provenienti dall’Unione Europea dovranno trattenere depositi cauzionali basati sui dazi antidumping provvisori annunciati a fine agosto. Questi, nonostante non siano ancora attivi, si attesterebbero sul 34,8% per le aziende europee che hanno collaborato all’indagine (fornendo dati e informazioni attraverso dei questionari) e al 39% per quelle che non hanno fornito dati o non hanno partecipato alla loro redazione.
Questa mossa rappresenta una misura precauzionale per garantire il pagamento dei dazi nel caso in cui l’indagine confermi la pratica di dumping.
“L’immediata reazione della Cina rappresenta un ulteriore passo verso una vera e propria escalation”, dichiara Micaela Pallini, presidente di Federvini. “Gli operatori, in così poco tempo, dovranno sostenere degli oneri improvvisi. Chiediamo con urgenza al Governo italiano di attivarsi con la Commissione europea affinché siano intrapresi tutti gli sforzi diplomatici possibili con la Cina per individuare una soluzione negoziata”.
A gennaio scorso, la Cina aveva annunciato un’indagine antidumping su brandy e cognac importati dall’Europa a seguito della decisione della Commissione europea di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi a partire da luglio.