La Milano d’estate che si è svuotata è solo una constatazione. Un dato di fatto che oramai si ripete ogni stagione. Si sa che fare business sotto la Madonnina durante i tre mesi più caldi dell’anno è impresa ardua. La pioggia caduta a giugno non ha poi agevolato le cose. Eppure, tale contesto non rallenta le ambizioni del Gruppo Borgia che continua a mettere a segno nuove aperture, spesso portate avanti con chef famosi e prossimamente con uno dei maggiori esponenti del mondo pizza quali Renato Bosco, la cui insegna Saporè sbarcherà, entro dicembre, all’ombra dell’elegante palazzo meneghino e, di questo punto vendita, Borgia deterrà il 50% del capitale societario. Insomma, la pizza di Bosco al Bosco.
“Non ci fermiamo e procediamo con quello che è il nostro business plan che prevede di moltiplicare i punti vendita di alcune insegne già esistenti e di aprirne di nuove“, spiega a Pambianco Wine&Food Vittorio Borgia. “L’estate milanese è stata negativa, pochi clienti in giro e nemmeno troppa voglia di spendere. Oramai è chiaro: i ricavi si fanno in altri momenti dell’anno. Il nostro intento è, dunque, di chiudere il 2024 con un fatturato di circa 15 milioni di euro, rispetto ai 9,5 milioni dell’anno precedente. Conteranno le revenue delle due aperture del 2023 che si stanno consolidando, ovvero Casa Bi a Milano City Life e Stazione Lago a Piana degli Albanesi”.
Si moltiplicano i ristoranti, per di più realizzati in partnership con nomi altisonanti della ristorazione. È nuovamente un’alleanza al 100% sicula, dopo quella siglata con il collega Andrea Graziano sfociata nell’inaugurazione milanese di Fud (che a fine novembre traslocherà, spostandosi dagli attuali Navigli a Via Ravizza, zona ex Fiera), quella che ha portato alla (ri)apertura di Uovodiseppia, format ristorativo creato dal bistellato chef Pino Cuttaia. Non è una prima assoluta, perché l’insegna già esisteva in Via Ariosto, solo che è stata chiusa e ora rinasce in Via Vespucci sotto la proprietà del Gruppo Borgia.
Un progetto sul quale riposano non poche aspettative, considerando l’appeal di Cuttaia il quale avrà il compito di gestire l’offerta gastronomica, scegliere le materie prime e organizzare i corsi di formazione per lo staff. “È un concept scalabile e che, quindi, potrebbe essere replicato a Palermo, anche se non prima del 2025”, fa sapere Borgia. “Per questa nuova apertura abbiamo sostenuto un investimento di circa 150mila euro. La previsione è che Uovodiseppia possa generare, nel suo primo anno di attività, ricavi non inferiori a 1 milione e mezzo di euro. Le premesse sono ottime, anzi squisite”.
Direzione poi Palermo. Nel capoluogo siciliano, il 2024 ha visto unirsi al gruppo una nuova caffetteria, Caffè Morettino, nome storico della torrefazione sicula, mentre è previsto entro fine anno il taglio del nastro di Mezzana, steak house situata nel centro storico. Verso l’inizio del 2026, invece, si valuterà l’esordio a Roma, così come all’estero (Ginevra e Londra), e in entrambi i casi si punterà sulle due insegne Casa Bi e Bioesserì.