Brian Niccol è, a partire da oggi, il nuovo CEO di Starbucks. La nomina, annunciata dalla caffetteria americana lo scorso 13 agosto, è stata subito accolta con il plauso del mercato, tanto che il titolo della multinazionale ha toccato rialzi oltre il 24%, passando da un valore di 77 dollari a 95,90. Fino ad oggi, il titolo si è sempre mantenuto sopra i 91 dollari.
Niccol, che proviene dalla catena di ristorazione Chipotle, è subentrato a Laxman Narasimhan che si è dimesso dopo appena un anno e mezzo, segnando il mandato da CEO più breve della storia di Starbucks.
Le dimissioni, tra l’altro, sono arrivate a seguito di una trimestrale non troppo brillante. Nel terzo trimestre, chiuso al 30 luglio scorso, il gruppo ha riportato risultati finanziari leggermente inferiori rispetto alle aspettative degli analisti, secondo Cnbc, con ricavi pari a 9,1 miliardi di dollari (8,2 miliardi di euro), contro i 9,24 miliardi previsti, ma con utili per azione che hanno soddisfatto le attese a 0,93 sterline, nonostante siano diminuiti del 6% rispetto all’anno precedente.
Nello specifico, i ricavi netti consolidati di Starbucks sono diminuiti dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tuttavia, su base di valuta costante, i ricavi sarebbero in realtà aumentati dell’1 per cento.
Inoltre, Starbucks ha visto un calo del 3% nelle vendite comparabili a livello globale, “influenzato principalmente da una diminuzione delle transazioni”. Negli Stati Uniti, il calo è stato del 2%, mentre in Cina le vendite hanno registrato una decrescita del 14 per cento.
Calcolando, invece, i primi nove mesi del 2024, i ricavi sono aumentati dell’1,9% a 27,1 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2023, con un utile netto in calo dell’1,8 per cento.