La ristorazione cresce nel mese di giugno, ma si mantiene in territorio negativo nel semestre, complice il ridotto potere di spesa dei consumatori. È quanto emerge dall’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e altro retail in riferimento ai primi sei mesi del 2024.
Considerando il solo mese di giugno, si evince come la ristorazione sia la capofila della timidissima crescita generale dei tre comparti (+0,3% a valore) con un +3,9% “complici il clima più favorevole e l’inflazione dei prezzi del settore”, si legge in una nota.
Un risultato che comunque non riesce a riportare in positivo i risultati del comparto nel semestre, periodo nel quale viene registrata una flessione dello 0,3% che, “considerato l’andamento dei prezzi, implica la riduzione del numero degli scontrini”, si legge in una nota.
Un calo diffuso, quello nei sei mesi, che viene registrato anche da abbigliamento-accessori (-0,6%) e altro retail a (-0,7%), per un complessivo -0,5 per cento.
“Il mese di giugno non porta particolari novità al quadro delineatosi nei primi mesi del 2024”, afferma Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese. “Il primo semestre, infatti, chiude in leggero campo negativo a conferma di un atteggiamento prudente dei consumatori in relazione al ridotto potere di spesa ed all’instabilità geopolitica”.
“Da notare – prosegue Maiocchi – che soprattutto per il settore ristorazione, che ha visto un andamento più marcato dei prezzi, questi valori indicano una chiara tendenza alla riduzione degli atti di acquisto e/o in abbinata a uno slittamento verso fasce prezzo più economiche”.
“Non paiono esserci particolari ragioni per cambiamenti significativi nei mesi a venire a esclusione del mero effetto numerico di paragone con il 2023 ove i mesi iniziali avevano dinamiche più favorevoli dei mesi finali e quindi il confronto tenderà a essere più favorevole nei prossimi mesi”, conclude il direttore.