“Il 2023 è stato un anno difficile per le imprese del settore distillatorio”. È quanto afferma Assodistill in riferimento ai principali dati elaborati da Nomisma sul mondo grappa italiana. Lo scorso anno l’export ha registrato un aumento a valore del 7% a quota 46 milioni di euro, a fronte di un calo dei volumi del 18% a 5,3mila tonnellate. Il principale mercato a valore è la Germania che ingloba il 54% delle esportazioni, seguita da Svizzera (15,5%) e Austria (5,2 per cento). In termini di crescita percentuale, però, guardando lo spaccato degli ultimi dieci anni (2023 vs 2013) emerge che il mercato top performer è la Repubblica Ceca (+55%), seguito da Spagna (+49%) e Paesi Bassi (+44 per cento).
Considerando il mercato interno, lo scorso anno si è chiuso con un calo delle vendite nel retail (-0,8% a valore e -6,9% a volume, con un +6,6% del prezzo medio) e nel canale e-commerce (-9,7% a valore, -8,5% a volume, -1,3% del prezzo medio). Di contro, ha tenuto il cash & carry (+1,1% a valore e +0,4% a volume, +0,7% del prezzo medio).
Con una vendemmia tra le più scarse degli ultimi 76 anni e l’aumento dell’incidenza dei costi fissi, anche il 2024 si prospetta un anno complesso per il comparto. Nei primi cinque mesi dell’anno, le vendite di grappa nel canale Gdo mostrano un calo a valore (-5,3%) e a volume (-6,7%) a fronte di un aumento del prezzo medio dell’1,5 per cento. E anche il cash & carry, dopo la tenuta del 2023, sembra iniziare a soffrire la congiuntura con valori a -3,4%, volumi a -6,3% e prezzi medi a +3,1 per cento.
L’export nei primi tre mesi dell’anno (gennaio – marzo 2024) mostra una flessione dei volumi del 24% a 1,1 mila tonnellate e dei valori del 17% a 9,5 milioni di euro.
A questo si aggiunge “la minaccia del Pakistan – fanno sapere da Assodistill – che beneficia di un regime commerciale preferenziale esente dai dazi alle importazioni nel mercato Ue”. Infatti, nonostante una leggera flessione nel 2023, l’aumento dei volumi di importazione di etanolo dal Pakistan in Italia è stato del 160% rispetto al 2021 con un danno complessivo stimato per le aziende di bandiera che nel 2023 ammonta ad oltre 30 milioni di euro”.
“Siamo in attesa – spiega Antonio Emaldi, presidente AssoDistil – di un pronto intervento di Bruxelles che ripristini immediatamente i dazi per l’importazione dell’etanolo nell’Unione Europea, indispensabili per ristabilire la competitività dei produttori europei nei confronti di un Paese in cui non vengono rispettate le regole sul lavoro, sull’ambiente e sul sociale”.