Si è spento la scorsa notte, all’età di 90 anni, Benito Nonino che, insieme alla moglie Giannola Bulfoni, ha rivoluzionato il modo di fare la grappa grazie all’azienda Nonino Distillatori. Nel 1973 i due, che si erano sposati nel 1962, hanno deciso di andare contro l’usanza di distillare vinacce di uve bianche e rosse mescolate insieme, creando il 1° dicembre, la prima grappa monovitigno della storia, la Picolit Cru Nonino.
La storia della distilleria ha però origine oltre 70 anni prima, ovvero quando, nel 1897, Orazio Nonino stabilisce ai Ronchi di Percoto (frazione di Pavia di Udine, in provincia di Udine) la sede della propria distilleria, esistita fino ad allora solamente sotto forma di alambicco itinerante, montato su ruote. Nel 1928, Antonio, nipote di Orazio e padre di Benito, sposa Silvia Milocco, che sarà la prima grappaiola d’Italia, e, insieme, trasferiscono la distilleria da Ronchi a Percoto.
L’arte di fare la grappa viene tramandata di generazione in generazione fino a che le figlie di Benito – Cristina (con la figlia Francesca), Antonella ed Elisabetta – assumono le redini dell’azienda portandola a toccare, nel 2023, quota 18 milioni di euro di fatturato.
Sempre nel 2023, la famiglia ha deciso di trasformare l’ampolla che racchiude da sempre la Grappa Cru Monovitigno Picolit in un alambicco: una serpentina che collega due date – 1973 e 2023 – e da cui esce una goccia, “la stessa goccia di Grappa Picolit che, appena sgorgata dalle campane di distillazione il 1° dicembre 1973 ha fatto urlare a Giannola ‘Benito, Benito ce l’abbiamo fatta!’ “, racconta l’azienda.
A marzo 2024, Giannola e Benito sono stati nominati cittadini onorari di San Giorgio della Richinvelda. “Questa cittadinanza è particolarmente significativa per noi – affermava la coppia – perchè San Giorgio della Richinvelda è il comune di Rauscedo, patria dei vivai cooperativi e capitale della Barbatella”.