Moët & Chandon presenta i Grand Vintage 2016

Moët & Chandon presenta l’annata 2016 di Grand Vintage realizzata dallo chef de caves Benoît Gouez, nella sua versione classica e Rosè. Nella prima, questo champagne vede un assemblaggio di Chardonnay (48%), seguito da Pinot Noir (34%), supportato dalla presenza del Meunier (18 per cento). Si tratta di un extra brut con un dosaggio di 6 g/litro. Alla vista ha un colore giallo oro, con vibranti riflessi verdi, mentre al naso si presentano inizialmente aromi quali pane tostato, cereali e nocciola. Quelli secondari sono simili, ma più morbidi, come pan di zenzero, marzapane e zucchero d’orzo. Le persistenti note di fondo sono fruttate e floreali, in una miscela di prugna, mirabelle, mela cotogna, fiori d’arancio e anice. Con una vivacità rinfrescante e un’effervescenza cremosa, il palato è diretto e sapido, con una bella tensione sul finale. In termini di food pairing, le pietanze più adatte sono la selvaggina, la carne o il pesce, serviti teneri e fondenti con salse ridotte. 

Grand Vintage Rosé 2016 è realizzato con Pinot Noir (43%, di cui 13% vino rosso), Chardonnay (42%) e Pinot Meunier (15%), con un basso dosaggio di 5 g/litro. Di una tonalità rosa media con brillanti riflessi bluastri, al naso rivela frutti di fine estate come lamponi maturi, mirtilli e fragole schiacciate, arricchiti da aromi fini di rosa, ibisco e violetta. Arrivano poi sfumature di pan di zenzero e polvere di cioccolato. Il palato è subito piacevole e morbido, con una struttura inizialmente leggera che si ammorbidisce presto. Il food pairing ideale di questo rosé è, anche qui, la selvaggina, a cui si aggiunge un’aragosta così come cibi caratterizzati da sapori floreali come i frutti di bosco rosa e da un pizzico di freschezza agrumata. Il contrasto potrebbe essere aggiunto da spezie profumate. 

Quella di otto anni fa è stata un’annata caratterizzata da condizioni climatiche estreme: l’inverno è stato umido ma non sufficientemente freddo, la primavera è stata particolarmente piovosa, mentre l’estate ha portato problemi nella direzione opposta, con un’eccessiva siccità, fornendo meno del 40% della pioggia abituale. Il momento della vendemmia, il 17 settembre, è iniziato dal Meunier: la resa finale e complessiva è stata contenuta ma estremamente qualitativa, esprimendo un frutto teso e deciso. Dopo sette anni di maturazione, il vino è emerso sereno e radioso.

Il prodotto sarà disponibile sul mercato a partire da settembre.