Destagionalizzazione. È questa la parola chiave degli ultimi investimenti di Martesana, pasticceria milanese fondata nel 1966 da Vincenzo Santoro e oggi di proprietà di Mega Holding ed Eagle Capital Ventures, che si appresta ad aprire il suo primo punto vendita fuori dal capoluogo meneghino in cui il gelato – altra novità per l’insegna – sarà tra i protagonisti. La location designata è Como, in piazza Alessandro Volta, e l’inaugurazione è prevista per gli inizi di agosto.
“Dopo i cinque negozi di Milano (Martesana, Sarpi, Sant’Agostino, Mercato Centrale e Porta Romana, ndr), volevamo uscire dalla nostra comfort zone – raccontano a Pambianco Wine&Food Luca Tartaglia, direttore generale, e Marco Marsico, head of sales & marketing – scegliendo una città che non solo fosse funzionale da un punto di vista logistico – così da essere servita dal nostro laboratorio di Sesto San Giovanni – ma anche ad alto valore turistico, così che il brand Martesana possa acquisire una connotazione internazionale. A ciò si aggiunge il buon potere di spesa di chi abita la città che, secondo i nostri studi, ha inoltre dimostrato un forte interesse verso la pasticceria di alta gamma”.
Il format del negozio è simile a quello di Porta Romana, seppur con qualche differenza. Qui, infatti, il prodotto gelato artigianale, proposto un po’ in sordina negli scorsi mesi a Milano (dove verrà sviluppato appieno entro l’anno prossimo), avrà per la prima volta uno spazio preponderante, con un’area modulabile in base al periodo dell’anno. “Ovviamente la maggior parte dei turisti frequenta Como nel periodo tra giugno e settembre e quindi un prodotto estivo come il gelato ci rende confidenti nel supportare le richieste di questo tipo di clientela”.
In tal senso, “Como ci permette una destagionalizzazione in termini geografici e di prodotto”. Il gelato, inoltre, “avrà un’importanza strategica elevata, poiché la pasticceria tende a soffrire durante i mesi estivi. Abbiamo scelto di completare la nostra gamma per offrire un prodotto più completo e rispondere meglio alle esigenze stagionali”.
Il locale conta circa quaranta posti a sedere all’interno e “faremo richiesta per un dehors con altri trenta posti, che è fondamentale”.
Ulteriori store fuori Milano? “La regione Lombardia è un obiettivo di espansione per Martesana sia per motivi logistici sia per la nostra ambizione. Siamo sempre alla ricerca di nuove location, ma vediamo come evolve la situazione”.
Dopo un 2022 chiuso a circa 5,5 milioni di euro di fatturato, nel 2023 Pasticceria Martesana prevede di sfiorare quota 6,8 milioni di euro, con una crescita di circa il 20 per cento. “Avevamo dichiarato che avremmo raddoppiato il fatturato in tre anni, ma siamo riusciti a farlo in due”, chiosano dall’azienda. L’ebitda dello scorso esercizio è stato di 190mila euro, ovvero sei volte quello dell’anno precedente, mentre l’utile è ancora negativo “a causa dei forti investimenti effettuati”.
Per il 2024, “ci aspettiamo di mantenere i parametri di crescita superando i 7 milioni di euro, grazie ai negozi storici che continuano il loro trend positivo, Porta Romana che registra la performance migliore e grazie all’apertura di Como, a cui si aggiungono le performance di e-commerce e B2B che daranno un ulteriore impulso. Il nostro obiettivo è arrivare a una crescita sostenibile e a un risultato netto positivo”.
A proposito di e-commerce, questo rappresenta circa il 7% del fatturato, “poiché stiamo crescendo maggiormente nel retail. Tuttavia, il canale cresce a doppia cifra e continuiamo gli investimenti in questo ambito”. Oggi la piattaforma digitale è attiva in Francia, Spagna e Germania.
Per quanto concerne il B2B, invece, “ogni anno serviamo circa 300 aziende per la regalistica, oltre a una cinquantina di ristoranti di prossimità che propongono le nostre mono porzioni all’interno della loro carta dei dolci. Sicuramente rinnoveremo, in occasione del Natale, le partnership commerciali con Coin, Rinascente e Cortilia. Inoltre apriremo le porte anche all’Asia tramite due importatori in Thailandia e Singapore, due nuovi Paesi che si vanno ad aggiungere ai già avviati Svizzera, Grecia e Bahrein. Stimiamo che il B2B peserà quasi il 10% sui ricavi del 2024″, concludono Tartaglia e Marsico.