A fine giugno il mercato secondario dei fine wine rimane in territorio negativo con l’indice Liv-ex Fine Wine 100, il benchmark del settore, sceso dello 0,4%, un calo simile a quello registrato a maggio (-0,6 per cento). L’indice dall’inizio dell’anno ha perso il 3,4%, percentuale che si attesta al -11,6% su base annua. Rimane però in territorio positivo nel medio periodo, con una crescita del 12,6%, se si considera l’andamento a cinque anni come peraltro registrato anche dalla maggior parte degli indici ad eccezione del Rhone 100 (-7,4%) e il Liv-ex Fine Wine 50 (-5,8%).
Considerando il mercato più ampio, ovvero l’indice Liv-ex Fine Wine 1000 (che tiene traccia di mille vini di tutto il mondo) la flessione rispetto a fine maggio è dell’1,2% per attestarsi a 388,28, un livello toccato nell’agosto 2021. Sono solo due i sottoindici che hanno registrato una leggera performance positiva rispetto al mese di maggio: il Bordeaux Legends 40 con un aumento dello 0,3%, seguito dal Rhone 100 con un incremento dello 0,2 per cento.
A registrare i cali più consistenti sempre su base mensile sono il Burgundy 150 e lo Champagne 50 che hanno perso rispettivamente il 2,4% e il 2,6%, rispetto al -0,5% e al -0,2% di maggio.
Considerando il Liv-ex Fine Wine 50 (che segue il movimento delle First Growth ed è aggiornato quotidianamente) emerge che ha subito un calo dell’1,5% a giugno, più netto di quello registrato a maggio. In particolare, il mese di giugno ha visto una diminuzione del numero di marchi e di singoli vini scambiati sul mercato secondario rispetto a maggio. Anche il valore e il volume degli scambi sono leggermente diminuiti. Di contro, un segnale positivo emerge sia dal volume degli scambi sia nel numero di transazioni che, nella prima metà del 2024 rispetto al primo semestre del 2023, sono in aumento.
L’istantanea dei primi sei mostra quindi un mercato ancora in deciso ridimensionamento con tutti gli indici negativi, una tendenza alla quale siamo ormai abituati da un po’ di tempo e che non mostra segni di ripresa.
Un dato positivo è stato però registrato dal Bordeaux Legends 40 che tiene conto della performance di una selezione di 40 vini Bordeaux di annate eccezionali (a partire dal 1989). A giugno è aumentato dello 0,3%, il primo movimento positivo dell’indice in un anno. Dei 40 componenti dell’indice, 23 hanno registrato un calo dei prezzi a giugno, mentre tre sono rimasti fermi e 14 hanno registrato un incremento dei valori. Per gli analisti di Liv-ex, la relativa illiquidità dei vini può portare a una volatilità a breve termine quando l’offerta o la domanda cambiano rapidamente. Nel lungo periodo, si può ritenere che i Bordeaux di qualità delle annate migliori (combinati con l’invecchiamento della bottiglia) mantengano il loro valore meglio delle più abbondanti uscite recenti.
Tra i top performer a fine giungo Petrus, Pomerol, 2000, con un aumento del 14,7%. L’ultima quotazione è stata di 38.160 sterline per 12×75. Altri cinque vini del 2000 sono stati tra i più performanti nell’indice delle Leggende di Bordeaux 40: Château Angelus (+5,2%), Château Mouton Rothschild (+3,8%), Château Cheval Blanc (+2,3%), Le Pin (+2,1%) e Château Latour (+1,9%).
Uno sguardo all’indice Italy 100 che purtroppo rimane negativo nel semestre con un calo del 2,1% che sale al 4,8 su base annua, positivo il confronto negli ultimi cinque anni con una performance del 27,2 per cento.