Secondo Bord Bia, il 32% degli italiani identifica la carne di manzo come prodotto premium se allevata con metodo Grass Fed.
Agli italiani piace la carne irlandese. Nel 2023, infatti, sono stati importati nel Belpaese prodotti provenienti dall’Isola di Smeraldo per un valore totale di 448 milioni di euro, di cui il 57% è da attribuire alla carne irlandese, mentre il 13% è rappresentato dai suoi prodotti ittici. Questi i dati forniti da Bord Bia, ente governativo per la promozione dei prodotti food & beverage irlandesi, che ha realizzato un’analisi intervistando 1.609 acquirenti italiani di generi alimentari che prenderebbero in considerazione la carne di manzo per il pasto principale. Da questi risultati è emerso come il 36% consideri la carne irlandese un prodotto che soddisfa un buon rapporto qualità/prezzo, portando il 58% dei consumatori ad acquistare carne bovina irlandese che si stabilisce al secondo posto nella classifica delle carni di origini europee. Ma non solo. Cresce, infatti, anche l’acquisto di carne di agnello irlandese la cui vendita, nel 2023, ha raggiunto il +9%.
“Sia l’Italia che l’Irlanda sono tra i primi consumatori di carne bovina dell’Unione Europea, rispettivamente con 17 kg e 18 kg pro capite”, ha commentato Francesca Perfetto, Market Specialist di Bord Bia Italia. “Dalla nostra ricerca, è ben visibile come i consumatori italiani associno l’Irlanda all’ambiente ideale per produrre carne di qualità, grazie ai nostri sistemi di produzione basati su un’alimentazione rigorosamente ad erba.
Le nostre pratiche, infatti, hanno fatto sì che l’Irish Grass Fed Beef ottenesse lo status di Indicazione Geografica Protetta (IGP) dalla Commissione Europea, che premia l’esperienza delle aziende agricole locali e il contributo dei pascoli irlandesi”. Qui i bovini, infatti, vengono allevati all’aperto per un minimo di 220 giorni all’anno e nutriti per almeno il 90% con erba.