Il settore italiano degli spirits conta oggi 578 aziende che coinvolgono 6.200 lavoratori e generano un giro d’affari di 4,8 miliardi di euro. È questa la fotografia del settore presentata dall’Osservatorio Federvini e da Nomisma nel corso dell’Assemblea Generale di spiritsEurope, l’associazione europea che rappresenta 31 associazioni nazionali e 11 imprese multinazionali.
In termini di esportazioni, il fatturato si attesta su 1,7 miliardi di euro, arrivando a pesare il 3% sulla quota del food&beverage complessivo. “Quella italiana – recita una nota – è una produzione fortemente orientata all’export, che negli ultimi dieci anni ha segnato una crescita del 154 per cento”. La filiera, infatti, conta 35 prodotti a Indicazione Geografica riconosciuta che rappresentano il 14% del totale delle Ig europee, “dimostrando uno spiccato legame con i territori di riferimento, tanto che l’82% delle forniture alimentari provengono da fornitori locali”.
Tuttavia, lo scenario per il futuro si presenta “preoccupante, per via dei provvedimenti normativi unilaterali e di tensioni commerciali internazionali che gravano sulla libera circolazione delle merci, rischiando di compromettere la competitività di comparti produttivi come quello degli spirits, molto importanti per l’economia europea”, ha dichiarato durante l’assemblea la presidente di Federvini Micaela Pallini. “Guardiamo con preoccupazione a nuove forme di proibizionismo che invece di affrontare il problema degli abusi attraverso la prevenzione e l’educazione dei consumatori, cercano scorciatoie in obblighi, divieti e fiscalità, leve notoriamente poco efficaci.”
È il recente caso della Cina che, a gennaio scorso, ha annunciato un’indagine antidumping su brandy e cognac importati dall’Europa a seguito di una denuncia presentata da China Alcoholic Beverages Association per conto dell’industria nazionale del brandy. La scorsa settimana, inoltre, il Paese del Dragone ha annunciato che entro agosto dovrebbe dichiarare i dazi preliminari sul brandy importato dall’Ue, a seguito della decisione della Commissione europea di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi a partire da luglio.