Compagnia del Vino ha chiuso il 2023 con un fatturato di 10,6 milioni di euro (+12%), in linea con quanto stimato negli scorsi mesi. Un risultato reso possibile anche dall’ingresso a portafoglio di nuove referenze nel corso dell’anno, ovvero Champagne Geoffroy, Schloss Englar, Castello di Cacchiano, Seguinot Bordet, Domaine A. Chopin e Nautilus Estate.
L’ampliamento del catalogo prosegue anche nel 2024, portando la società di distribuzione toscana, fondata nel 1997 da Giancarlo Notari e Piero Antinori e partecipata al 20% della maison di champagne Pol Roger, a contare oggi 26 aziende a portafoglio, toccando, oltre a Toscana, Trentino Alto Adige, Piemonte e Sicilia, anche le zone di Champagne, Borgogna e Loira (in Francia) e Nuova Zelanda.
Da inizio anno sono entrate a far parte del catalogo le due realtà toscane Capanna di Cencioni a Montalcino – una delle cantine storiche del Brunello, fondata nel 1957 – e Le Crocine, a cui fa capo Niccolò Marzichi Lenzi – già AD di Tenuta di Biserno e Campo di Sasso – che insieme alla moglie Joy Green produce vini a Castagneto Carducci. Inoltre, “con l’ingresso di Borgo dei Posseri, azienda del Trento Doc, si è approcciato il metodo classico o champenois italiano”, ha aggiunto Antonio Guerra, responsabile vendite di Compagnia del Vino.
“Ancora più meticolosa e capillare – prosegue Guerra – è stata la ricerca che ha riguardato determinate eccellenze d’Oltralpe. Un lavoro iniziato nel 2022 che ci ha portato a selezionare piccoli artigiani di Borgogna, prediligendo le singolari interpretazioni del piccolo vigneron rispetto a collaborazioni con négociant in grado di coprire più aree della Cote d’Or sotto lo stesso brand”.
Le altre new entry del 2024 che provengono dalla Francia sono il Domaine Francois Carillon, nome storico Puligny Montrachet (dal 1520), Domaine Eric Boigelot a Mersault e dalla Loira Domaine Du Buchot (Pouilly Fumé) e Jean-Paul Picard azienda storica in Sancerre.