Primo trimestre in calo per Masi Agricola che archivia il periodo con ricavi per 14,6 milioni di euro (-15,7 per cento). In flessione tutte le aree geografiche: Italia (-8%), altri Paesi europei (-19,1%), Americhe (-18,6%) e resto del mondo (-23,3 per cento). “Negli ultimi mesi (almeno due trimestri) stiamo notando una generalizzata riduzione dei consumi di vino nei vari Paesi serviti”, fa sapere l’azienda veneta quotata su Euronext Growth Milan. “Tale fenomeno sembra derivare principalmente dalla riduzione della capacità di spesa dei consumatori, a seguito dell’impatto dell’inflazione sui redditi reali”.
In questo contesto, “i vini di fascia premium e ultrapremium risultano maggiormente penalizzati di quanto non siano quelli nel segmento entry”. E infatti, guardando lo spaccato per posizionamento commerciale del prodotto, si evince la riduzione dell’incidenza sui ricavi dei top wines, passati dal 30,1% nel Q1 2023 al 26,5% nel medesimo periodo 2024, a favore dei classic wines, passati dal 25,3% al 28,7 per cento. Stabili, invece, i premium wines (da 44,6% a 44,8 per cento).
Inoltre, nel primo trimestre 2024 “è continuato il generalizzato fenomeno di de-stocking iniziato a fine 2022 da parte della rete distributiva, soprattutto all’estero”. E infatti, “il confronto avviene verso un controperiodo, il primo trimestre 2023, che aveva risentito positivamente di acquisti anche ‘speculativi’ effettuati da molti clienti, all’epoca già informati di imminenti aumenti dei listini di vendita da parte delle cantine”.
Guardando però ai ricavi di aprile 2024, si registra “un incremento a doppia cifra” che ha ridotto “sensibilmente il calo cumulato rispetto all’esercizio precedente”.
L’ebitda consolidato è stato pari a 1,8 milioni di euro (in calo sui 3 milioni dell’anno precedente), con una diminuzione dell’ebitda margin dal 17,3% al 12,6 per cento.