Nuovo bilancio record per la Cantina Valle Isarco, che il 31 agosto ha chiuso il suo esercizio a quota 7,85 milioni di euro, il 3,5% in più rispetto a 7,6 milioni dei dodici mesi precedenti. Un risultato, ha spiegato a PambiancoWine&Food il direttore generale Armin Gratl, “ottenuto con una produzione di poco al di sotto del milione di bottiglie, 240mila delle quali di Kerner, e che ha dovuto fare i conti con un’estate complicata, considerato che a tre mesi dalla chiusura eravamo a +9 per cento”.
“Un rallentamento influenzato da una stagione turistica che non ha mantenuto le attese”, ha continuato il manager. Aspetto fondamentale, considerando che Cantina Valle Isarco, che è la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige, fondata nel 1961 da ventiquattro famiglie e che oggi conta su 135 soci che coltivano 150 ettari di vigneti in undici comuni, ha nella provincia di Bolzano la sua prima meta.
“Il 50% delle bottiglie vendute resta in provincia”, ha dichiarato lo stesso Armin Gratl, aggiungendo che: “L’Italia intera invece vale l’85% mentre l’estero, che rappresenta il 15%, ha gli Stati Uniti come primo mercato al 7,5 per cento”. Una mappatura che, guardando invece ai canali vendita, vede l’Horeca al 95% e la grande distribuzione al 5 per cento: “Tutta in regione”.
Per quanto riguarda invece le prospettive sul breve periodo, “fare previsioni è difficile, gli ultimi anni ci hanno insegnato a non farne”, ha anticipato il direttore generale pur con un cauto ottimismo: “Penso che sarà un anno complicato, anche perché settembre sta riflettendo l’estate, ma speriamo comunque di arrivare a un +7 per cento”. A sostenere la crescita, dopo il debutto nel maggio scorso del primo metodo classico della cantina, Aristos Zero Pas Dosé (100% Sylvaner), la cui produzione crescerà gradualmente dalle attuali ottocento a cinquemila bottiglie, la cantina di Chiusa ha iniziato l’anno fiscale debuttando nel mondo dei vini di lusso. Lo ha fatto con Adamantis, una cuvée di Sylvaner, Gruner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner realizzata con il contributo di Riccardo Cotarella, e che avrà nei mercati internazionali il suo sbocco principale.