Idealwine accende i riflettori sull’Europa e vuole incrementare la propria quota e-commerce. Fondata nel 2000 e con sedi in Europa e in Asia, Idealwine è una piattaforma focalizzata su aste di vini pregiati e valutazione dei grand cru che, nel 2022, ha realizzato un fatturato di 53 milioni di euro con un ebitda di quattro milioni (contro i, rispettivamente, 41 e 3 milioni del 2021). Come raccontato dal CEO Cyrille Jomand in occasione del 3° Wine & Food Summit Pambianco – PwC, tra gli obiettivi dell’azienda francese c’è quello di incrementare l’incidenza della divisione e-commerce, che oggi genera circa un terzo del fatturato e che nel medio termine dovrebbe salire al 50 per cento. Alla vendita diretta contribuirà anche una nuova piattaforma dedicata ai superalcolici, al debutto nel 2024.
“Oggi sono i vini della Borgogna a farla da padrone nelle aste – ha raccontato Jomand – ma vediamo un sempre maggiore interesse per la regione vinicola della Champagne e per l’Italia”. Quanto ai prezzi, dopo gli aumenti del 2021 e del 2022, il 2023 ha visto un calo del 25% circa. “Il 2023 sarà con ogni probabilità un anno flat – ha aggiunto il CEO di Idealwine -. Alla flessione dei prezzi fa da contraltare l’aumento dei volumi, quindi ci attendiamo un fatturato stabile. L’e-commerce del resto sta performando bene”.
Quanto ai mercati di riferimento, Hong Kong, Singapore e Asia in generale si confermano aree ricettive, ma aumenta anche l’importanza dell’Europa (Idealwine ha infatti lanciato le versioni italiana e tedesca del proprio sito). “In Italia, Paese in cui cresce la platea di collezionisti, abbiamo un grande potenziale perchè non siamo molto conosciuti”, ha precisato Jomand. Anche tra i produttori partner dell’e-shop (circa 900), il numero di cantine italiane è ancora limitato (sono circa 50).
Resta invece nell’orizzonte dei “due o tre anni” la possibilità di apertura di un headquarter di Idealwine negli Stati Uniti, che oggi sono “la prima piazza di approdo dei vini premium”.