Dopo un semestrale con utile netto quasi raddoppiato a 4,1 milioni di euro, Masi Agricola vede crescere anche i risultati dei nove mesi. I ricavi sono aumentati del 23%, registrando 56 milioni di euro contro i 45 dello scorso anno, così come l’ebitda a +40% con 11,4 milioni di euro contro gli 8 milioni del 2021. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 è risultato pari a 7,2 milioni di euro (4 milioni al 30 giugno 2022 e 2,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021). La sua crescita è dovuta alla realizzazione di due investimenti strategici rappresentati dalla nuova cantina aperta Monteleone21 a Gargagnago, un complesso polifunzionale che avrà anche finalità turistico-esperienziali, e all’ampliamento della cantina di vinificazione di Valgatara.
A livello geografico, è stato registrato un incremento dell’Italia, +23,7%, mentre gli altri Paesi Europei e le Americhe sono cresciuti rispettivamente del 10% e del 28,8% per cento. Il resto del mondo ha segnato invece +74,1%, arrivando a pesare il 6,7% sui ricavi complessivi.
Il mix-prodotto, classificato secondo il posizionamento e prezzo retail, nei primi nove mesi del 2022 ha visto un aumento dei top wines al 29,1% rispetto al 26,2% del contro-periodo, mentre l’incidenza dei premium wines è passata dal 48,5% al 45,7 per cento. È rimasta stabile la quota dei classic wines al 25 per cento.
I fattori che hanno trainato la crescita sono diversi. Primo su tutti “la ripresa del business nell’Horeca, che nel complesso ha ritrovato smalto, pur se con significative oscillazioni infrasettimanali e con i centri metropolitani che sovente stentano a recuperare i livelli pre-Covid”, riporta l’azienda in una nota. In secondo luogo, i mercati Oltreoceano riportano un anticipo degli ordini di acquisto, per fronteggiare le difficoltà della logistica e per il timore di indisponibilità delle merci. Inoltre, “Canevel, il nostro marchio di spumanti di Valdobbiadene, ha beneficiato molto non solo della riapertura dell’Horeca (suo canale di vendita quasi esclusivo), ma anche delle pregresse attività di progettazione distributiva e di branding in Italia e all’Estero”. Infine, ha influito su questi dati anche “il graduale ritorno al funzionamento del Duty Free & Travel Retail, prima penalizzato dalla riduzione dei viaggi durante il periodo della pandemia”.