Dopo un 2021 da record, chiuso con 8 milioni di euro di fatturato, il 14,3% in più sui 7 milioni di fine 2020, Nals Margreid, realtà di Nalles che in Alto Adige raccoglie 138 viticoltori per 160 ettari totali, punta a un nuovo primato nel 2022.
A raccontarlo è Gottfried Pollinger, amministratore delegato e direttore commerciale della società: “Quest’anno siamo riusciti ad arrivare a 1,1 milioni di bottiglie, 100mila in più rispetto all’anno scorso, quindi ci attendiamo di poter toccare ricavi per 8,4 milioni di euro”. Un risultato ottenuto grazie a un mercato, “quasi equamente diviso in terzi”, ha continuato Pollinger, dove “il 38% arriva dalle esportazioni, con trentacinque Paesi toccati e con Germania, Nord America e Regno unito in testa, il 27% dal resto d’Italia, con Milano e Roma prime tra tutti, mentre, grazie al turismo, il restante 35%, resta in Trentino Alto Adige, dove possiamo contare tra i nostri clienti 48 hotel a 4-5 stelle”.
E infatti l’approdo prediletto è il mondo horeca, “soprattutto i ristoranti”, per una produzione che, divisa in due categorie, Tradition e Selection, ha nei vini bianchi il 70% dei suoi volumi, che comprendono tutti i grandi classici del territorio e che, di recente, ha visto l’ingresso di un nuovo assemblato la cui ambizione è quella di affermarsi nell’alto di gamma. La creazione, opera dell’enologo e co-CEO, Haral Schraffl, è battezzata Nama Cuvée ed è composta al 90% da Chardonnay, al 6% da Pinot Bianco e per il 4% da Sauvignon. Per un vino che, come per tutte le etichette della cantina, ha spiegato Gottfried Pollinger: “Poggia le basi su una produzione che, pur non dichiarata segue la direzione della biodinamica, in tutti i vigneti, che sono compresi tra i 200 e i 900 metri d’altezza e separati, tra quelli più a monte e quelli più a valle, da ben ottanta chilometri, comprendendo cioè otto terroir diversi”.