Un 2022 tra premiumizzazione e sviluppo digitale. Sono queste le linee guida di Montelvini per l’anno in corso, che la cantina conta di chiudere “oltrepassando abbondantemente quota 30 milioni di euro”, come raccontato a Pambianco Wine&Food dal CEO Alberto Serena. “Nel primo trimestre abbiamo realizzato un nuovo record di vendita ma, al di là dei numeri, è importante essere una realtà sempre più premium posizionando il prodotto ulteriormente verso l’alto”.
Un posizionamento che passa anche dal canale gdo, che genera il 20% dei 28,5 milioni di euro di ricavi 2021 della cantina con sede nella docg Asolo Montello. Tramite la Collezione Plumage, Montelvini punta a un posizionamento premium nella grande distribuzione “dove vogliamo crescere, forti anche del fatto che i consumatori hanno scoperto che le bollicine si possono bere anche a casa propria”. Plumage, tra l’altro, è stata quest’anno oggetto di un restyling nel design, nel packaging e nel concept all’insegna della sostenibilità, grazie all’utilizzo di etichette di carta certificata Fsc, ente no profit che rispetta rigorosi standard ambientali, sociali ed economici nell’ottica del riciclo e del riuso.
Proprio la sostenibilità è uno dei cardini di Montelvini, tanto che, infatti, è “la prima cantina di Asolo ad aver preso la certificazione Equalitas”. La sostenibilità, precisa Serena, “è un processo in divenire e non ci fermeremo qui”. Tra gli altri progetti c’è quello del ‘Vigneto ritrovato’, l’unico nel cuore della cittadina di Asolo e presente già nelle mappe napoleoniche. Il progetto, che verrà raccontato da un documentario in uscita il prossimo anno, ha avuto inizio nel 2017 e “rappresenta il recupero non solo di una vigna, ma anche di un pezzo della storia di Asolo. Si parla in questo modo anche di responsabilità sociale”.
Per l’anno in corso, la cantina ha messo a budget altri 2,5 milioni (che si aggiungono altri 2,5 milioni investiti lo scorso biennio) per completare una nuova area della cantina, per rinnovare l’e-commerce e implementare il primo wine club che verrà lanciato verso l’autunno. Un piano, quest’ultimo, che mira a ‘gratificare’ i partner più fedeli e che si inserisce nel filone del progetto ‘Alleati in vigna’ il quale è “indirizzato a riunire i nostri partner migliori che, come premio, portiamo a vivere l’esperienza di Asolo”.
Montelvini è stata inoltre di recente premiata da Falstaff, magazine austriaco dedicato al vino, al cibo e ai viaggi, durante il concorso internazionale Prosecco Trophy 2022. Nello specifico, il Prosecco doc Rosé Treviso Brut Millesimato 2020 della Collezione Serenitatis è stato premiato come Miglior Prosecco Rosé; mentre l’FM333 Asolo Prosecco Superiore docg Brut Millesimato 2020 ha ottenuto 92 punti e l’Asolo Prosecco Superiore docg Extra Dry, già insignito della Corona Vinibuoni 2022 per la Guida del Touring Club Italiano, ha ottenuto un punteggio di 90.
I giorni scorsi hanno visto l’azienda impegnata a Prowein così da “rafforzare la presenza nel mercato internazionale”. L’export, infatti, che nel 2021 è cresciuto del 42% rispetto al 2020 e del 10% rispetto al 2019, genera il 30% dei ricavi. Tra i Paesi a cui punta la cantina c’è “sicuramente l’America, che è il mercato numero uno del prosecco, ma anche piazze emergenti come Emirati Arabi e Corea del Sud. Stiamo inoltre crescendo in Francia, dove non facciamo ancora numeri esagerati ma vedremo quest’anno una crescita importante”, conclude Serena.