Dopo i risultati del 2021, che si è chiuso con un fatturato pari a 11,8 milioni di euro, in crescita del 45% rispetto agli 8,1 milioni del 2019, continua nel primo trimestre 2022 la crescita di Collemassari Wine Estates, gruppo della famiglia Tipa-Bertarelli, che annovera nel suo portafoglio marchi come Grattamacco, nella Doc Bolgheri, Poggio di Sotto, per il Brunello di Montalcino, San Giorgio e Collemassari, vini biologici della Maremma.
I risultati, sottolinea la holding, sono stati ottenuti grazie alla ripresa della ristorazione, principale canale di riferimento di Collemassari, e ai riconoscimenti internazionali, dai Tre bicchieri del Gambero Rosso per i vini delle tre denominazioni, ai 100/ 100 di Robert Parker per la Riserva di Poggio di Sotto, fino all’ingresso nel Liv-Ex Power 100, l’elenco dei brand di fine wine più importanti al mondo.
La strategia di sviluppo, che mantiene come punto focale la valorizzazione del territorio, ha visto lo scorso settembre l’inserimento di Giuseppe Di Gioia in qualità di CEO. Manager dal background commerciale sia nazionale che estero, Di Gioia ha maturato una forte esperienza in aziende di largo consumo e negli ultimi sedici anni nel mondo del vino. Ad affiancare Di Gioia alla guida del gruppo sono rimasti il presidente Claudio Tipa e il direttore generale Giampiero Pazzaglia. È nata, inoltre, la direzione marketing, affidata ad Anna Paola Barberi, profilo dall’esperienza ventennale nel marketing dei beni di largo consumo e dei wine & spirits.
Primo passo della crescita, l’acquisizione di cinque ettari di terreno a Grattamacco, tenuta protagonista della storia di Bolgheri fin dagli anni 70. Questi terreni attigui alla tenuta andranno a incrementare la produzione del Grattamacco Bolgheri Superiore e del Grattamacco Vermentino. Tre ettari a rosso e due ettari a bianco, precisano dall’azienda, consentiranno una maggiore distribuzione a livello mondiale.
Collemassari concentra invece le sue risorse nell’autosufficienza idrica e, nello specifico, nella creazione di laghi artificiali che consentono di intervenire, in caso di emergenza o di soccorso come da disciplinare, sullo stress idrico delle viti.
Il piano prevede, tra le chiavi di sviluppo, anche un focus importante sull’ospitalità: un’accoglienza nelle tenute sempre più esperienziale, che pone il consumatore al centro per avvicinarlo al mondo del vino, e un potenziamento di Collemassari Hospitality, quattro agriturismi di lusso, adagiati sulle colline ai piedi del Monta Amiata, tra Siena e Montalcino.