La promozione della cultura del caffè presso l’Accademia del Caffè Espresso, un forte focus sulla produzione di macchine custom made e lo sviluppo tecnologico. Sono queste le aree sulle quali nei prossimi anni si concentreranno gli investimenti de La Marzocco, azienda attiva dal 1927 nel settore della produzione di macchine professionali e tradizionali da caffè e macinadosatori per caffè, destinati sia al mercato professionale sia a quello domestico.
“A livello strategico, l’Accademia del Caffè Espresso sarà il luogo preposto a promuovere la cultura del caffè sotto tutti i punti di vista”, spiega a Pambianco Wine&Food il CEO Guido Bernardinelli. “La vecchia fabbrica de La Marzocco, ristrutturata e adibita a museo, laboratorio, serra, torrefazione è la nuova forza motrice dell’azienda, aperta a ospitare clienti, partner, amici, semplici curiosi che vogliono scoprire di più sul caffè”.
In Accademia la conoscenza, la ricerca e la divulgazione intorno alla materia prima si combinano con le competenze e le abilità del processo di torrefazione ed estrazione. Al suo interno, lavorano agronomi su progetti di ricerca con università, ingegneri impegnati nello sviluppo di prototipi e pezzi unici di macchine per caffè espresso, baristi, chef e professionisti della comunicazione. Mentre gli spazi espositivi offrono experience di primo contatto con il mondo del caffè espresso, corsi di approfondimento consentono a professionisti e appassionati di sviluppare competenze sull’intera filiera.
Sempre nello storico stabilimento, inoltre, risiedono le nuove Officine Fratelli Bambi, ossia il luogo dedicato alla produzione di tutte le macchine custom e bespoke, con l’idea di ribadire la forte vocazione all’artigianalità de La Marzocco. Un ritorno all’eredità dell’azienda, fondata a Firenze ormai quasi un secolo fa dai fratelli Giuseppe e Bruno Bambi, accompagnato da “un importante percorso di diversificazione che sta portando alla luce nuovi prodotti come i macinini e il nuovo monta latte automatico Wally Milk“, aggiunge l’AD. “Non posso poi non citare il progetto IoT, ovvero tutto ciò che verte attorno alla digitalizzazione delle macchine sia professionali che domestiche, che sta prendendo sempre più forma e contenuto con il rilascio di due app destinate a tutta la gamma di prodotti”.
Un programma di sviluppo ambizioso, per un’azienda che, nonostante la pandemia globale, continua a crescere e conta di chiudere l’anno con un fatturato di gruppo consolidato attorno ai 188 milioni di euro. “Un dato interessante alla luce soprattutto della chiusura del 2020, uno degli anni più complicati degli ultimi tempi che nonostante le ripercussioni del Covid ha fatto registrare un segno positivo, anche se limitato, rispetto al 2019”, commenta Bernardinelli. “Di sicuro l’attenuazione delle rigide regole per la fruizione di bevande e cibi al chiuso ci sta aiutando: negli ultimi mesi, infatti, la produzione è ripartita a buon ritmo, e stiamo ricevendo ordini come ai tempi pre-Covid”.
I segnali dal settore, dunque, sono positivi, anche sul fronte dell’export, che riveste un ruolo di primaria importanza per La Marzocco, da sempre storicamente legata ai mercati anglosassoni. “America, Australia e Uk hanno sempre fatto da trendsetter per i nostri prodotti, anche se ultimamente la straordinaria crescita della Cina l’ha portata a essere il mercato numero uno”, prosegue l’amministratore delegato. “In fortissima crescita anche l’area del Golfo Persico e l’Italia, che con circa 600 macchine è a oggi nella top ten dei Paesi più rilevanti”.
Nel frattempo, archiviata la partecipazione a Host, l’azienda guarda con fiducia ai prossimi eventi live, come il Paris Coffee Festival e il Salone del Mobile, dove nel 2022 presenterà la nuova Linea Mini Special Edition.