Ab Inbev cresce in Italia con le birre più prestigiose del suo portafoglio. Il colosso mondiale del settore ha analizzato il mercato italiano, contribuendo per il 13% – in termini di valore – alla crescita sul periodo gennaio-ottobre, grazie alla solida performance del suo portafoglio di prodotti premium e superpremium, che ha performato di gran lunga meglio rispetto al mercato. In particolare, Stella Artois, Leffe e Hoegaarden, le cui vendite sono progredite a doppia cifra, sono tra i brand premium e superpremium che corrono più velocemente, mentre Corona e Tennent’s Super hanno registrato una progressione significativa ad una cifra.
Il periodo considerato nell’analisi evidenzia un balzo dell’e-commerce, con oltre il +132%1 di vendite rispetto allo scorso anno.
“La birra fa parte della cultura e della convivialità italiane – ha affermato in una nota Arnaud Hanset, country director di Ab Inbev per l’Italia – e basti pensare che sei italiani su dieci, nonostante le preoccupazioni per la situazione economica, dichiarano di non voler ridurre i propri consumi fuori casa, una volta tornati alla normalità. La qualità è particolarmente importante per i consumatori italiani, che la reputano uno dei primi 3 motivi per acquistare un nuovo prodotto, con il 79,7% di loro che si dichiara più attento a questo aspetto rispetto a prima della pandemia. La nostra ambizione italiana, per il 2021 e gli anni a venire, risponde perfettamente a questi trend: vogliamo diventare i numero uno nella creazione di valore per clienti e consumatori con il nostro portafoglio di birre premium”.
Sul fronte horeca, con l’iniziativa Salva il tuo Bar, Ab Inbev ha supportato oltre 420 locali, permettendo loro di ricevere un credito anticipato da parte dei consumatori, oltre a una donazione diretta aggiuntiva pari al 30% del valore complessivo.
Nei primi nove mesi dell’anno, il giro d’affari mondiale di Ab Inbev è stato pari a 34,11 miliardi contro i 38,99 dello stesso periodo del 2019, in calo del 6,8 percento. Un calo più accentuato ha riguardato l’ebitda, sceso da 15,73 a 12,25 miliardi (-16,7%).