Per Firenze è un simbolo, e la sua riapertura ha quasi il significato di un ritorno alla normalità. Lo storico Caffè Concerto Paszkowski di piazza della Repubblica sarà “nuovamente” inaugurato sabato 30 maggio, dopo una ristrutturazione che ha portato al recupero e alla valorizzazione degli interni, secondo il progetto curato dagli architetti Paolo Becagli, Alessandro Interlando e Nicola Urbinati, con l’adeguamento funzionale delle aree operative e tutti gli aspetti tecnico-normativi affidati all’architetto Alessandro Consigli.
Si tratta di un monumento nazionale nato alla fine dell’Ottocento e che dal 1979 viene gestito dalla famiglia Valenza nell’edificio di proprietà del gruppo assicurativo Unipol. “La riapertura era stata fissata per marzo – racconta a Pambianco Wine&Food Marco Valenza – e la nostra aspettativa è che dia un segnale importante, per la città e per l’Italia”. In cucina opera Fabio Barbaglini, già capo-partita all’Antica Osteria del Ponte con Ezio Santin, poi diventato chef e imprenditore con il Caffè Groppi a Trecate (Novara) e poi passato attraverso le esperienze del Cassolette dell’hotel Mont Blanc e del La Ménagère di Firenze. La pasticceria del caffè è stata affidata ai maestri pasticceri Massimo Davitti e Francesco Lippi. Completano l’offerta il cocktail bar e un’ampia offerta di birre, che da sempre caratterizzano il Caffè, nato nel 1903 proprio come birreria.
L’investimento della famiglia Valenza è stato fatto con la sicurezza di un contratto d’affitto a lungo termine, continuato anche dopo vari cambiamenti di proprietà dell’immobile, e della proprietà del marchio Caffè Concerto Paszkowski. I Valenza hanno altri due locali a Firenze, il Caffè Gilli in piazza della Repubblica (dal 1733, il più antico di Firenze) e il pub Move On in piazza San Giovanni, che unisce la ristorazione alla vendita dei dischi in vinile. Il tutto per un giro d’affari che nel 2019, anno record per le società del gruppo, ha superato i 10 milioni di euro. Quest’anno naturalmente i risultati saranno fortemente condizionati dal blocco delle attività per il periodo marzo-maggio e dal crollo delle presenze turistiche internazionali. “Prevediamo un calo del 70% a fine anno – afferma Valenza – e stiamo rinegoziando con la proprietà degli immobili una revisione temporanea dei canoni d’affitto, che diventa una condizione necessaria per gestire il periodo di crisi. Le idee per il futuro non mancano, a cominciare da una ancora top secret legata alla valorizzazione di un altro marchio storico fiorentino… ma prima di metterla in cantiere sarà il caso di partire con il rilancio dell’esistente”. Le società della famiglia Valenza danno occupazione a più di 110 addetti.