Il produttore della zuppa in scatola che ispirò Andy Warhol si è dovuto arrendere, dopo una querelle legale, alle richieste del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano dop, che ha imposto un cambio di etichetta. Si tratta di Campbell’s, realtà da 8 miliardi di dollari di fatturato. L’oggetto del contendere era la linea di sughi “Prego”, sulla quale erano infatti visibili foto di porzioni di formaggio con i noti puntini che vengono impressi all’origine su ogni forma di Parmigiano Reggiano. Il problema è che quei sughi, da nome chiaramente Italian sounding, non contenevano il prodotto dop italiano, bensì la locale imitazione Parmesan.
A quel punto il consorzio con sede a Reggio Emilia, supportato dallo studio legale Shepherd, Finkelman, Miller & Shah, ha richiesto all’industria conserviera statunitense di rimuovere le immagini in quanto ingannevoli per gli acquirenti. E ha centrato l’obiettivo. Qualche mese fa, una simile vicenda aveva riguardato la Kraft, che in Nuova Zelanda sta tentando di ottenere la registrazione del marchio Kraft Parmesan Cheese, contro la quale il consorzio del Parmigiano Reggiano dop ha fatto ricorso, sottolineando come ci siano altre cause contro lo stesso gruppo in Australia, Uruguay, Paraguay, Cile, Thailandia, Ecuador.
“Il Consorzio Parmigiano Reggiano – ha affermato in una nota il presidente Nicola Bertinelli – è attento e pronto a combattere ogni frode. Se una multinazionale come Campbell usa le immagini del Parmigiano Reggiano su un prodotto contenente parmesan, questa è la prova evidente che per i consumatori di Campbell il nome ‘parmesan’ non è generico, e viene legato alla dop Parmigiano Reggiano”.