Tra i campioni dell’export nel vino italiano compare Lornano, tenuta in Chianti Classico, che può vantare una quota di fatturato derivante dalle esportazioni pari al 96 percento. Fin troppo, tanto da indurre il suo proprietario e amministratore unico Nicolò Pozzoli a cercare di smuovere le acque nel mercato interno. “La crescita in Italia è uno degli obiettivi che vogliamo realizzare già quest’anno, limitando l’azione al canale horeca”, racconta a Pambianco Wine&Food l’imprenditore, che oltre al vino opera anche nel mercato discografico come titolare di un’etichetta indipendente, Record Kicks, specializzata nella musica jazz, soul e funky.
Il primo mercato per i vini a marchio Lornano è il Canada, che precede per importanza gli Stati Uniti e il Belgio. Si tratta di un’azienda storica per la denominazione Chianti Classico e appartiene alla famiglia di Pozzoli da quattro generazioni. Produce otto etichette, tra cui il Chianti Classico Riserva Le Bandite e il Gran Selezione, e un olio extravergine di oliva. L’espansione è in atto: dopo aver chiuso il 2018 a due milioni di euro, Lornano sta raccogliendo i risultati dell’ampliamento della superficie vitata, da 50 a 60 ettari, e a fine anno dovrebbe avvicinarsi a quota 3 milioni. Tra gli investimenti in atto spicca la realizzazione del nuovo magazzino in grado di contenere 400mila bottiglie, equivalenti alla produzione annua. “Facciamo lunghi processi di invecchiamento e usciamo sempre un anno dopo gli altri. Ora siamo nel mercato con il Chianti Classico annata 2015 e a novembre usciremo con il 2016”. Da tre anni, inoltre, Lornano è presente con un rosé da uve Sangiovese denominato Etél, dal nome della figlia di Pozzoli, e che ha aperto all’azienda nuovi percorsi all’interno del fuori casa nordamericano, essendo un vino più adatto al consumo nella stagione estiva.
Un fronte di sviluppo importante è quello legato a hospitality ed enoturismo. Lornano dispone di quattro ville date in affitto, ciascuna delle quali prende il nome da un vitigno (Trebbiano, Sangiovese, Canaiolo e Malvasia), e l’azienda organizza al proprio interno degustazioni e light lunch. “Lavoriamo con diverse agenzie e ospitiamo 45mila persone l’anno. La vendita diretta oggi genera il 5% del fatturato con marginalità molto alte. Inoltre, dalle visite in cantina deriva la fidelizzazione dei nostri clienti, che poi acquistano tramite il nostro sito di e-commerce: lo abbiamo creato da un anno e funziona oltre le previsioni”, conclude Pozzoli.