Ci sarà spazio per un nuovo accordo stile Bulgari/Niko Romito? All’indomani della notizia dell’acquisizione della catena inglese di hotellerie Belmond da parte di Lvmh, le attenzioni sono rivolte alle conseguenze attese in ambito ristorazione. È ancora presto per capire cosa intenderà fare il colosso presieduto da Bernard Arnault e quali sinergie metterà in atto nell’attività alberghiera, ma è certo che agli hotel di lusso corrisponderà altrettanta eccellenza in ambito ristorazione. E non è escluso che si aprano possibilità di sviluppo, a partire dal continente americano, per il brand di caffetteria e pasticceria già in suo possesso ovvero Cova.
Belmond però non controlla soltanto gli hotel, tra i quali compaiono ben sette strutture in Italia, ma anche un ristorante. Si tratta del Club 21 di New York, locale da 400 coperti inaugurato nel 1930 e acquisito dal gruppo inglese nel 1995, che però non gode di alcuna stella da parte della Michelin. Stella che, tra i ristoranti degli hotel presenti in Italia, è stata attribuita soltanto all’Oro del Belmond Cipriani a Venezia, dove opera come executive chef Davide Bisetto. Niente stella invece per i ristoranti degli altri hotel del gruppo Belmond: si tratta del Belvedere dell’hotel Caruso a Ravello, La Loggia del Villa San Michele a Fiesole, La Terrazza e il Chuflay dello Splendido a Portofino, il Timeo e l’Otto Geleng del Grand Hotel Timeo di Taormina, il Sant’Andrea del Villa Sant’Andrea sempre a Taormina e il Tosca del Castello di Casole. Con il cambio di proprietà, la ricerca di una maggiore eccellenza nella ristorazione è data per scontata.
L’acquisizione di Belmond avverrà, dopo il via libera degli azionisti di Belmond e delle autorità competenti in materia di concorrenza, in cambio del versamento di 2,6 miliardi di dollari, pari a 25 dollari per ogni azione di classe A. Per Lvmh si tratta della terza operazione in ambito hotellerie dopo l’avvio della catena Bulgari Hotels, a cui ha fatto seguito la partnership per la ristorazione con Niko Romito, e dopo l’apertura dei tre hotel a marchio Cheval Blanc, con una quarta struttura prevista per il 2020 a Parigi.
Belmond oggi è composta da 46 tra hotel, treni turistici di lusso e safari. Il gruppo è stato fondato 40 anni fa all’indomani dell’acquisizione di Cipriani a Venezia e oggi conta strutture come il Grand Hotel Europe a San Pietroburgo, Copacabana Palace a Rio de Janeiro, Maroma Resort & Spa nella Riviera Maya e El Encanto a Santa Barbara in California, ma anche il treno Venice Simplon-Orient-Express e tre crociere fluviali. L’ultimo esercizio, chiuso a settembre, ha evidenziato ricavi per 572 milioni di dollari e un ebitda rettificato di 140 milioni.