Non è scontato che un brand di fama internazionale riesca a imporsi, in casa propria, come miglior etichetta dell’anno. A Biwa – The Winesider Best Italian Wine Awards, il contest creato da Luca Gardini e Andrea Grignaffini e giunto alla settima edizione, è andata proprio così: Sassicaia (Tenuta San Guido) ha superato i concorrenti con l’annata 2015, occupando il gradino più alto del podio e precedendo nella top 3 il Barbaresco Vecchie Viti 2012 di Roagna e il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2013 di Casanova di Neri.
È stata un’edizione particolarmente importante di Biwa, quella andata in scena lunedì 17 settembre al Centro Congressi Fondazione Cariplo, perché ha avuto come ospite d’onore il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, nella sua seconda uscita ufficiale nell’ambito wine dopo quella per l’inaugurazione della sede del Consorzio Valpolicella.
Centinaio in particolare ha posto l’accento su due argomenti: il sostegno all’enoturismo e la lotta alle contraffazioni. Sul primo argomento ha affermato: “Turismo e vino sono un abbinamento vincente. Sosterremo questo settore come ci chiedono i produttori e i tour operator”. Quanto alla contraffazione, il numero uno di via Venti Settembre ha ricordato le azioni del governo a tutela della qualità dei vini italiani vittime di copiature in tutto il mondo. “Abbiamo bloccato il Prosecco in lattina e i vini in polvere, e bloccheremo ogni tentativo di copiatura del vino italiano”
Tornando al Biwa, gli altri premi attribuiti dalla giuria composta da tredici esperti tra cui Gardini e Grignaffini sono stati consegnati durante la cerimonia a Cantina di Soliera, Lambrusco di Sorbara il Trovador 2017 (vino promessa); Federici, Roma Rosso 2016 (vino da uve autoctone rosso); Nals Margreid, Sirmian 2016 (vino da uve autoctone bianco); Carlotto, Schiava 2017 (vino pop); Enio Ottaviani, Romagna Sangiovese Dado 2016 (alfiere del territorio). A Giovanni Sinesi, del ristorante Casadonna Reale di Niko Romito, è andato il premio di miglior sommelier.