La terza generazione della famiglia Lunelli scommette sui brand più “giovani” del gruppo. Consolidato il core business delle bollicine Ferrari, la griffe del Trentodoc punta sul marchio Bisol (acquistato nel 2014) e mette a segno una nuova acquisizione investendo nella Riserva Dell’Elmo Saracini, produttrice dell’amaro Re Laurino e di diversi tipi di grappa.
“Si tratta di una piccola acquisizione”, spiega a Pambianco Wine&Food il presidente Matteo Lunelli, a margine dell’evento ‘Dal 1542 al futuro del Prosecco Superiore’, dedicato a Bisol, che si è tenuto il 4 giugno a Milano presso la Fondazione Riccardo Catella. “Ma non c’è dubbio che un amaro trentino di alta qualità potrà avere un suo futuro”.
Il mercato degli amari sta infatti registrando un certo dinamismo, anche perché i trend del settore lo indicano come nuovo ingrediente per la realizzazione di cocktail e aperitivi, non solo come digestivo. Inoltre l’amaro Re Laurino ha un forte legame con il territorio del Trentino, sui cui ha sempre puntato la famiglia Lunelli per la sua strategia di crescita.
Dopo la grappa Segnana e l’acqua Surgiva, si arricchisce così di un altro brand il portafoglio del gruppo Lunelli, che oggi ha un fatturato complessivo di 100 milioni di euro (+7% rispetto al 2016).
Quanto a Bisol, l’azienda trevigiana vuole porsi come “portabandiera” del Prosecco Superiore attraverso una revisione della gamma di prodotti (compresa la collezione Jeio) e un nuovo marchio. Sull’etichetta ora compaiono la dicitura Valdobbiadene, uno tocco di verde nella B in omaggio al colore delle colline e la data 1542, anno in cui un documento storico certifica la presenza della famiglia Bisol come viticoltori nella zona di Valdobbiadene. “L’unione tra le nostre famiglie è forte come quella che ci unisce al territorio”, ha affermato il presidente Gianluca Bisol, brindando coi Lunelli all’inizio di questa nuova fase annunciata durante l’ultimo Vinitaly.